Napoli, a urne chiuse i disoccupati “incassano”

Pubblicato il 2 Aprile 2010 - 16:06 OLTRE 6 MESI FA

Finite le elezioni i disoccupati “incassano”. E proprio il voto di scambio è l’oggetto dell’inchiesta della Procura di Napoli sui presunti condizionamenti al libero consenso elettorale e sulle presunte ingerenze sul voto ad opera della camorra.

Due i fronti di indagine seguiti da polizia e carabinieri: il primo, relativo al voto di scambio, e un altro riguardante la presunta presenza di candidati vicini ad ambienti legati alla criminalità organizzata. Gli investigatori, inoltre, stanno esaminando le aree ad alta criminalità, incrociando il dato elettorale con il numero di preferenze ottenute da ciascun candidato.

Molte persone, ormai è certo, sarebbero state indotte a votare dietro compensi. Tra queste, in particolare, pensionati, disoccupati e i più indigenti.

Un caso su tutti: un acceso diverbio scoppiato ieri a Napoli tra un uomo, uno dei “faccendieri” di queste amministrative e tre ragazzi. L’uomo, un pregiudicato ben noto nella zona dei Quartieri spagnoli ha dato una banconota da 50 euro in mano a uno dei tre giovani, con i quali si pensa avesse un appuntamento. “Solo 50 euro? – è stato il commento del ragazzo – ma se qui c’è stato chi si è portato a casa anche un migliaio di euro”. “O ti prendi questa banconota o niente”, è stata la risposta dell’uomo. “Lo sapevo che finiva così – ha protestato il giovane – siete tutti quanti uguali, promettete promettete e poi ecco come vi comportate”.