‘Ndrangheta Lombardia, 15 ergastoli al processo per le faide

Pubblicato il 4 Febbraio 2013 - 22:31| Aggiornato il 27 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Quindici ergastoli su sedici richiesti dall’accusa. Si è concluso così il processo milanese con al centro tre omicidi per faide delle cosche della ‘Ndrangheta in Lombardia.

Il pm di Milano Cecilia Vassena, che ha coordinato l’inchiesta assieme al procuratore aggiunto Ilda Boccassini, aveva chiesto 16 ergastoli. Solo per un imputato, Amedeo Giuseppe Tedesco, la prima Corte d’Assise di Milano (presidente Anna Introini) non ha accolto la richiesta dell’ergastolo, ma lo ha condannato a 24 anni. Ventitrè anni, invece, sono sono stati inflitti a un altro imputato (erano 17 in totale, tutti accusati a vario titolo di omicidio e associazione mafiosa), Michael Panajia, che è stato a capo di una delle cosche della ‘ndrangheta radicate attorno al capoluogo lombardo, quella di ‘Giussano-Seregno’, e che ha poi riempito centinaia di pagine di verbali come collaboratore di giustizia.

Altro pentito che ha dato input all’inchiesta è Antonino Belnome, che venne arrestato nel luglio 2010 nell’ambito della maxi-inchiesta ‘Infinito’ contro le infiltrazioni della mafia calabrese in Lombardia. Per gli altri 15 imputati, invece, tra cui Vincenzo Gallace, Luigi Tarantino e Cristian Silvagna sono arrivati gli ergastoli.

Tre gli omicidi – contestati a vario titolo agli imputati – al centro del processo e che, secondo l’accusa, sarebbero da ricondurre a contrasti interni tra le cosche Gallace e Novella. Carmelo Novella, il presunto ‘capo dei capi’ in Lombardia, venne ucciso il 14 luglio del 2008, freddato a colpi di pistola all’interno di un bar a San Vittore Olona (Milano), perché voleva rendere autonoma la ‘ndrangheta lombarda dalla ‘casa madre’ calabrese. Rocco Stagno, invece, secondo quanto ricostruito nelle indagini, venne ammazzato il 29 marzo 2009 a Bernate Ticino (Milano) dentro una cava, mentre Antonio Tedesco, detto ‘l’americano’, venne ucciso il 27 aprile 2009 a Bregnano (Como). I Comuni di Seregno e Giussano hanno ottenuto 100 mila euro di risarcimenti ciascuno come parti civili.