“Nicoletta Golisano era mia amica”: Giorgia Meloni piange una delle vittime della strage di condominio

Su Facebook la premier racconta l'amica uccisa insieme Sabina Sperandio ed Elisabetta Silenzi: "Nicoletta era sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo".

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2022 - 09:14 OLTRE 6 MESI FA
"Nicoletta Golisano era mia amica": Giorgia Meloni ricorda una delle vittime della strage di condominio

“Nicoletta Golisano era mia amica”: Giorgia Meloni ricorda una delle vittime della strage di condominio (Foto Ansa)

“Nicoletta era mia amica, non è giusto morire così”. Così la premier Giorgia Meloni affida ai social il ricordo commosso di Nicoletta Golisano, uccisa durante la sparatoria di condominio avvenuta domenica mattina in via Monte Giberto a Roma, nel quartiere Nuovo Salario. 

A compiere la strage un uomo di 57 anni, ora in stato di fermo, durante una riunione del Consorzio col quale era da tempo in dissidio. Oltre a Nicoletta Golisano, nella sparatoria sono morte Sabina Sperandio ed Elisabetta Silenzi, altre 3 sono state ferite. 

Chi era Nicoletta Golisano, il ricordo di Giorgia Meloni

“L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti è stato fermato e spero che la giustizia faccia quanto prima il suo corso”, scrive Meloni su Facebook. 

“Nicoletta era una mamma protettiva – ricorda – un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. E’ stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma. Nicoletta era mia amica. Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua – aggiunge Meloni – altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte”.

“L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti, e ha ferito altre tre persone, è stato fermato e spero la giustizia faccia quanto prima il suo corso. Il poligono dal quale aveva sottratto la pistola (il porto d’armi gli era stato rifiutato) è sotto sequestro. Eppure la parola giustizia non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così”, conclude Meloni. “Nicoletta era felice, e bellissima, nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così. A Dio Nico. Ti voglio bene”. 

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