No Vax rifiuta le cure e muore in ospedale: contagiata e ricoverata anche tutta la famiglia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Gennaio 2022 - 08:50 OLTRE 6 MESI FA
No Vax rifiuta le cure e muore in ospedale: contagiata e ricoverata anche tutta la famiglia

No Vax rifiuta le cure e muore in ospedale: contagiata e ricoverata anche tutta la famiglia FOTO ARCHIVIO ANSA

La storia è quella del No Vax di Terracina, che aveva aspettato fino alla fine prima di andare in ospedale, dove aveva poi rifiutato le cure strappandosi via il casco dell’ossigeno e morendo qualche giorno dopo. Oggi, a pochi giorni dal lutto, tutta la famiglia del ragazzo, 28 enne di Terracina, è contagiata ed alcuni, tra cui il padre ed un altro parente, sono ricoverati in ospedale.

Il No Vax di Terracina

E’ quanto sta accadendo a Latina dove la notizia del decesso del ragazzo, sabato scorso, ha presto fatto il giro di stampa e social. La convinzione sull’inefficacia dei vaccini e sulla poca pericolosità del virus, ha portato il giovane ad aggravarsi rimandando il suo ricovero in ospedale. Al suo arrivo i medici gli hanno messo il casco dell’ossigeno ma, da convinto No Vax, se l’è strappato dicendo di non averne bisogno. I sanitari gli hanno pazientemente spiegato quello che rischiava e alla fine lo hanno convinto a rimetterlo. Ma, purtroppo, non è bastato.

Il 28enne era giunto al Pronto soccorso di Terracina il 16 gennaio scorso, diagnosticata suibito l’infezione SarsCov2 e insufficienza respiratoria grave. Il giorno successivo trasferito all’ospedale Goretti di Latina nel reparto di Terapia Intensiva Covid. Ma le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate, fino ad arrivare al decesso. Quando il giovane, convinto No Vax, è arrivato all’ospedale di Terracina aveva già bisogno del casco.

Il commento dei medici

“Era in condizioni critiche – aveva spiegato la dg della Asl di Latina, Silvia Cavalli -. Se lo era strappato via ma i medici ci hanno parlato e lo hanno convinto a rimetterlo. Purtroppo quando i No Vax arrivano in ospedale non sono ai primi sintomi, arrivano già in gravi condizioni perché c’é la negazione della malattia. E’ fondamentale vaccinarsi e recarsi in ospedale ai primi sintomi senza aspettare troppo a lungo”, il suo accorato appello. Un appello che, evidentemente, non hanno deciso di seguire i familiari del ragazzo, il cui padre era già stato ricoverato in gravi condizioni proprio negli stessi giorni. Poi anche il fratello, la madre e la fidanzata sono positivi.