Nubifragio Messina. Lutto cittadino, ma non nazionale. Il sindaco: “Noi figli di un dio minore?”

Pubblicato il 6 Ottobre 2009 - 20:11 OLTRE 6 MESI FA

«In questa fase non vogliamo fare polemiche e vogliamo guardare avanti, ma in questa vicenda c’è qualcosa che mi sfugge. Perché non è stato proclamato il lutto nazionale per i funerali delle vittime dell’alluvione? Noi siciliani, noi di Messina, siamo forse figli di un Dio minore?». Il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, sfoga la sua rabbia per l’atteggiamento delle istituzioni nei confronti della tragedia che ha investito la provincia.

L’alluvione ha colpito Giampilieri e i paesi limitrofi nei dintorni di Messina, e i morti accertati sono 25. Decine di persone sono state investite dalle macerie, le macchine trasportate dall’acqua e dalla terra rigurgitata dalle colline franate.

«Qualcuno parla di abusi edilizi, ma in questa tragedia  l’abusivismo edilizio non c’entra nulla. C’è un tentativo maldestro di voler a tutti i costi incolpare qualcuno. Se ci sono delle responsabilità verranno accertate dalla magistratura, ma andare a dire che è colpa dell’abusivismo edilizio equivale a dire: è colpa vostra, vedetevela voi», continua il sindaco che si sente abbandonato prima che accusato personalmente. Fa esplicitamente riferimento a chi punta il dito contro il lassismo delle amministrazioni locali, contro chi sostiene che non sia stata l’alluvione a uccidere gli sfortunati abitanti della zona, ma che il killer sia nascosto dietro gli appalti edilizi e gli edifici costruiti senza i criteri di sicurezza necessari.

«A Giampilieri case abusive non ce ne sono. Se vogliamo possiamo parlare di alcune scelte scellerate, perché andava sicuramente evitato di realizzare abitazioni vicino al torrente o sotto la montagna», conclude Buzzanca. Il Comune ha dichiarato per sabato il lutto cittadino: i funerali saranno celebrati alle 10.30 nel Duomo di Messina. Le esequie saranno officiate dall’arcivescovo, monsignor Calogero La Piana. Non si ancora  quante bare saranno in chiesa per il rito funebre. I familiari di alcune delle vittime finora recuperate hanno  optato per funerali privati.

Altre tre salme, quelle di due donne e un uomo, non hanno ancora un nome, non si sa a chi appartenessero e probabilmente non verranno sepolte prima che non sia accertata l’identità.