Uccise suora, ora testimone di nozze. Paese in rivolta: killer sì divorziati no?

Pubblicato il 11 Agosto 2012 - 11:20 OLTRE 6 MESI FA

MESE (SONDRIO) – Scoppia la polemica a Mse (Sondrio): il paese si scaglia contro il parroco che ha permesso a una ex baby killer di fare da testimone al matrimonio della sorella.

La ragazza in questione è Milena, che il 6 giugno del 2000 fu una delle tre baby killer che uccisero con 19 coltellate suor Maria Laura Mainetti, a Chiavenna (Sondrio). Ora, che non è più una ragazzina, ha fatto da testimone alla sorella che si è sposata nella chiesa di Mese (Sondrio). E il paese è venuto letteralmente giù, con una valanga di critiche nei confronti del parroco.

“Non è possibile lasciare salire all’altare un’assassina, quando invece si impedisce ai separati e divorziati di fare la comunione”, accusano alcuni residenti. “A me – aggiunge Ezio Battista – è stato proibito di fare il padrino al battesimo di mio nipote”.

“Il ruolo del testimone di nozze è ben diverso da quello di padrino – replica il parroco, don Casimiro Digoncelli – Quest’ultimo, infatti, comporta un concorso nell’educazione cristiana che i genitori devono impartire al battezzato. Nel caso di Milena, oggi 29 anni, va poi ricordato che ha scontato del tutto il suo debito con la giustizia e continua tuttora un percorso di crescita all’interno di una Comunità di don Antonio Mazzi”.