Omicidio a Copertino: Silvano Nestola, ex maresciallo dei Carabinieri, ucciso per strada a colpi di pistola

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 4 Maggio 2021 - 07:52 OLTRE 6 MESI FA
Omicidio a Copertino: Silvano Nestola, ex maresciallo dei Carabinieri, ucciso per strada a colpi di pistola

Omicidio a Copertino: Silvano Nestola, ex maresciallo dei Carabinieri, ucciso per strada a colpi di pistola (Foto Ansa)

Omicidio a Copertino (provincia di Lecce): un ex maresciallo dei carabinieri, Silvano Nestola, è stato ucciso per strada a colpi di pistola. L’uomo, di 46 anni, era in riposto da poco. Era stato in servizio al comando provinciale di Lecce fino allo scorso settembre e da allora collocato a riposo perchè riformato.

Omicidio a Copertino: Silvano Nestola, ex maresciallo dei Carabinieri, ucciso per strada

L’uomo è stato ucciso in contrada Tarantino in circostanze al momento sconosciute. Sul posto è intervenuto il 118. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Tenenza di Copertino e del Ros di Lecce. Il militare sarebbe stato raggiunto da diversi colpi di pistola, pare almeno sette.

Copertino: il killer di Silvano Nestola è un uomo col cappuccio

Il corpo è stato trovato lungo una strada sterrata tra Copertino e San Pietro in Lama, a ridosso del muro di recinzione di una villa. Quando sono arrivati gli operatori del 118 Silvano Nestola era già morto. Secondo quanto trapela, dal luogo dell’omicidio sarebbe stato visto scappare un uomo che indossava un cappuccio e che viene ora ricercato.

Repubblica aggiunge altri dettagli:

“Di certo l’assassino aveva il volto incappucciato per non farsi riconoscere quando ha affrontato l’ex maresciallo sullo sterrato davanti all’abitazione della sorella del militare, colpendolo a morte con almeno sette colpi di pistola. In frantumi anche i vetri della sua auto parcheggiata a pochi metri di distanza: forse prima di essere ferito Nestola ha cercato di fuggire. Almeno due i colpi esplosi e uditi nitidamente dalla sorella e dal figlio piccolo del carabiniere che, in quei momenti, si trovavano in casa ed erano ancora svegli”.