Padova, aggredita da una donna per averle negato l’elemosina
Pubblicato il 18 Ottobre 2017 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA
PADOVA – Picchiata perché si è rifiutata di fare l’elemosina. Asja Meneghesso, 20 anni, studentessa di Lingue, letterature e mediazione culturale a Padova, è stata aggredita da una donna che chiedeva la carità in via Maroncelli.
La giovane, racconta Enrico Ferro sul Mattino di Padova, stava aspettando l’autobus per andare a lezione. Erano le dieci di mattina, quando una donna, forse tossicodipendente, le si è avvicinata e le ha domandato se avesse due euro. Asja ha detto di no, e la donna si è allontanata. Poco dopo, però, è tornata e l’ha aggredita.
“Mi ha preso a pugni e graffiato la faccia. Mi ha buttato a terra e anche quando c’era la polizia continuava ad accanirsi contro di me”, ha raccontato la giovane al quotidiano padovano. “Dovevo andare a lezione, attendevo l’autobus. Si è avvicinata quella donna, poteva avere 30 o forse 40 anni. Il viso scavato. Lo sguardo un po’ perso. Mi ha chiesto 2 euro e io le ho detto che non li avevo. Sembrava tutto finito”.
Invece la sconosciuta è tornata poco dopo e le si è scagliata contro:
“Con una mano mi ha preso i capelli e ha strattonato con forza, al punto da farmi perdere l’equilibrio”.
Per fortuna un ragazzo che stava aspettando il bus è intervenuto ed è riuscito a staccare la donna dalla ragazza.
“Io credo fosse in preda a una crisi di astinenza, non ho mai visto una simile furia”.
A quel punto Asja ha chiamato la polizia, ma quella ha ripreso ad inveire contro di lei perché non voleva che chiamasse le forze dell’ordine. Alla fine è arrivata la volante, che ha chiesto i documenti ad entrambe, anche se la dinamica dei fatti, scrive il Mattino di Padova, è molto chiara. Soprattutto ci sono testimoni che hanno assistito all’accaduto e che hanno confermato le parole di Asja. Che adesso, dopo il dolore e la paura, racconta l’amarezza:
“Ora sono arrabbiata e penso che se non era per quel ragazzo, non so come sarebbe finita. Ho implorato un anziano di chiamare le forze dell’ordine e quello mi ha risposto che lo potevo fare anche da sola. Avevo gridato aiuto due o tre volte ma una sola persona si è degnata di venire in mio aiuto”.