Pietro Taricone è morto dopo nove ore di sala operatoria a Terni, senza più riprendere conoscenza

Pubblicato il 29 Giugno 2010 - 07:47 OLTRE 6 MESI FA

Pietro Taricone, 35 anni, è morto nel cuore della notte nell’ospedale di Terni. Era precipitato nella tarda mattinata di ieri, lunedì, dopo un lancio con il paracadute andato male forse per una manovra sbagliata: si era aperto regolarmente, ma qualcosa è andata storta. Non aveva più ripreso conoscenza dopo l’impatto col suolo umbro.

I medici hanno cercato di salvargli la vita con una lunghissima operazione durata oltre nove ore. Troppo gravi lesioni interne riportate: alla testa, all’addome e agli arti inferiori, accompagnate da emorragie definite ”importanti” dai medici.

Per ore equipe di chirurgia generale e vascolare hanno lavorato in sala operatoria supportati da molti altri specialisti.

L’intervento, cominciato lunedì pomeriggio verso le 15, si era protratto ben oltre la mezzanotte. Poi Taricone è stato condotto nel reparto di rianimazione, dove però è morto verso le 2:30 di martedì mattina a causa di improvvise complicazioni, senza che avesse mai ripreso conoscenza dopo l’incidente.

Quello di lunedì a Terni doveva essere per Taricone un lancio con il paracadute come tanti altri ne aveva già fatti in passato, ma per la star della prima edizione del ‘Grande Fratello’ qualcosa è andato storto. Cosa sia successo esattamente lo dovrà stabilire l’indagine svolta dalla polizia.

Dalle testimonianze già raccolte dagli investigatori è emerso che il paracadute di Taricone si è aperto regolarmente dopo un lancio da 1.500-2.000 metri di altezza. Poi, però, un colpo di vento o una manovra errata nelle ultime fasi del volo lo hanno fatto finire a terra a una velocità ben superiore a quella prevista. Proprio l’ipotesi di un errore nelle operazioni di frenata è quella maggiormente presa in considerazione dagli investigatori della questura di Terni.

Taricone, paracadutista definito “esperto” da chi lo conosceva, con alle spalle centinaia di lanci, potrebbe averla ritardata eccessivamente, finendo a terra con violenza praticamente davanti agli occhi della compagna, l’attrice Kasia Smuntiak, che si era lanciata dopo di lui. Sembra che con la coppia si trovasse a Terni anche la loro figlia di sei anni, Sophie.

Taricone da tempo un habitué dell’aviosuperficie umbra che frequentava da circa un anno e mezzo e dove si era più volte lanciato con la scuola di paracadutismo ‘Gordio’. Al presidente della società che gestisce l’area, Sergio Sbarzella, aveva confidato nei mesi scorsi che per lui il paracadutismo non era “solo uno sport, ma un’attività che forma l’equilibrio psico-fisico della persona”.

Ieri Taricone aveva raggiunto Terni per partecipare a un corso sulla sicurezza in volo di livello intermedio. Due ore di teoria poi un primo salto senza problemi. Quindi di nuovo in quota con un aereo Cesna caravan turbo elica insieme ad altri sette compagni tra i quali la moglie, che a sua volta, nei mesi scorsi, aveva avuto un incidente, sempre con il paracadute, uscendone però indenne.

Taricone si è lanciato per primo e, come ha spiegato uno degli appartenenti alla scuola Gordio,   il paracadute ad ala si è regolarmente aperto a circa mille e 200 metri.

A un centinaio di metri da terra l’attore doveva cominciare le operazioni per rallentare la velocità in vista dall’atterraggio che invece, ha riferito ancora un testimone, sono state messe in atto solo a 20 metri dal suolo. Perché sia successo lo chiarirà l’inchiesta in corso. Taricone è  finito a terra con violenza.

E’ stato subito soccorso sul posto da un’ambulanza del 118 e il personale a bordo lo ha rianimato dopo un arresto cardiaco. Senza che riprendesse mai conoscenza, l’ex concorrente del Grande fratello è stato trasportato in ospedale scortato anche da una pattuglia della polizia che ha fatto da staffetta al mezzo di soccorso. La situazione è apparsa subito gravissima ai medici. Taricone aveva infatti riportato diverse fratture, traumi al cranio, al volto e al bacino. I sanitari avevano anche riscontrato un’emorragia alla testa e all’addome e lo hanno subito sottoposto a intervento chirurgico.

Poi, dopo quasi dodici ore in sala operatoria, la morte.

La salma dell’attore Pietro Taricone è stata portata all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Terni e messa a disposizione della magistratura. Sarà quindi ora l’autorità giudiziaria a decidere se disporre l’autopsia. Il direttore sanitario dell’ospedale di Terni, Leonardo Bartolucci ha parlato di uno ”stato di choc protrattosi per tutto il tempo”, che poi ha portato alla morte dopo un lunghissimo intervento chirurgico. Lo stesso medico ha ribadito che Taricone non ha mai ripreso conoscenza, così come sempre praticamente assente è stata la pressione arteriosa.