Via Poma, i legali della Cesaroni: “Dna prova attendibile, come per l’Olgiata”

Pubblicato il 6 Aprile 2011 - 13:52 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”La prova scientifica raggiunta grazie ai risultati ottenuti mediante l’esame del Dna, risulta certamente attendibile ed esente da valutazioni soggettive e critiche pretestuose, seppur a distanza di venti anni dal tragico evento”. E’ quanto sostengono in una nota gli avvocati di Paola Cesaroni, sorella della ragazza uccisa in via Poma nel 1990, Massimo Lauro e Federica Mondandi, commentando gli sviluppi di un altro caso giudiziario di oltre vent’anni fa, quello dell’Olgiata.

”L’indagato (il filippino Manuel Winston Reves) ha ritenuto di confessare la propria responsabilità penale anche e soprattutto in virtù delle sopra richiamate prove scientifiche del Dna”, concludono gli avvocati. In primo grado per il delitto di via Poma è stato condannato a 24 anni di reclusione Raniero Busco, ex fidanzato della Cesaroni, che si è sempre dichiarato innocente. Busco è stato incastrato anche per tracce di suo Dna trovate, con l’ausilio delle nuove tecnologie investigative, sul reggiseno di Simonetta Cesaroni.