Le Poste riprendono a funzionare. Sarmi: “Ibm ci risarcisca”

Pubblicato il 8 Giugno 2011 - 10:38 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ancora rallentamenti, ancora qualche fila più lunga del previsto alle Poste c’è, ma l’azienda assicura che il sistema informatico ha ripreso a funzionare regolarmente. Tutti a pagare bollette e tasse, quindi. Intanto il danno causato all’azienda da un “bug” nel sistema è enorme e Poste Italiane sta pensando di chiedere un risarcimento all’Ibm, società informatica che gli gestisce i software e i computer.

Nel mentre i sindacati dei postelegrafonici protestano, il Pd chiede al governo di riferire in Parlamento, il Presidente di Poste Ialongo ha convocato il Cda. Le associazioni dei consumatori chiedono un bonus da 50 euro in servizi postali per chi è stato in fila due ore, più altro per chi ha subito disagi tipo il raddoppio delle multe non pagate in tempo. Ma chi pagherà?

A spiegare come sta la situazione è l’ad Massimo Sarmi in un’intervista a La Repubblica: “Il primo giugno si è verificato un guasto nel sistema operativo del mainframe, il nostro elaboratore centrale – afferma Sarmi – E’ stato riparato ma quando il 3 abbiamo riaperto gli uffici ci siamo accorti che il database che collega l’elaboratore agli uffici postali era stato ‘sporcato’ e che le operazioni procedevano con lentezza. Ora siamo al 70-80% della capacità dei nostri sportelli e stiamo lavorando sodo per risolvere al massimo entro due giorni. Tutte le pensioni sono state distribuite e la quantità di operazioni effettuate è la stessa dei giorni precedenti il guasto anche se i tempi richiesti sono più lunghi. Di piu’ non potevamo fare”.

Ma sul nodo fondamentale per i cittadini, quello dei risarcimenti, c’è ancora molta nebbia. Chi risarcirà chi non è riuscito a pagare in tempo la bolletta del gas o chi non è riuscito a mandare in tempo un pacco importante o una raccomandata? Chi ridarà i soldi della mora ai tanti beffati dai disagi delle Poste e il tempo interminabile speso in fila? Sulle prime le ‘Poste’ avevano detto: risarciremo tutti. Ora però Sarmi fa un passo indietro: “Per risarcire gli utenti danneggiati si procederà ‘caso per caso'”. E dove si prenderanno i soldi? Dai bilanci delle Poste? L’azienda non sembra avere nessuna intenzione di tirare fuori nemmeno un euro di tasca propria e allora ecco che parte la richiesta di risarcimento a Ibm.

Facendosi due conti, per ricevere il risarcimento, almeno sulla carta, si dovrà aspettare un bel po’. Almeno che Poste e Ibm risolvano le proprie controversie. E poi che Poste Italiane valuti “caso per caso” i disagi di ognuno.