Prato, sette cinesi assemblavano in nero accessori per griffe di moda. Sospesa l’attività

Pubblicato il 31 Ottobre 2009 - 21:00 OLTRE 6 MESI FA

Fibbie e accessori metallici per conto di note griffe italiane di pelletteria erano assemblati, nella sede di un’impresa artigiana di via Pistoiese, a Prato, da sette dipendenti cinesi non in regola che lavoravano a nero. Li hanno scoperti i carabinieri del Nas di Firenze, insieme con i colleghi del servizio ispezione del lavoro di Prato, nel corso di un controllo «all’interno dell’abitazione di una regolare impresa artigiana, gestita da un trentenne cittadino cinese» che si faceva aiutare dai sette connazionali.

Al titolare della ditta è stato notificato il provvedimento di sospensione dell’attività fino alla regolarizzazione dei dipendenti. L’impresa, spiegano i carabinieri del Nas, utilizzava «il materiale fornito da un concessionario ufficiale di note aziende».

È stato il continuo movimento di scatole che entravano e uscivano, con regolarità, da una ristrutturata palazzina situata nella centrale via Pistoiese, e utilizzata come abitazione e laboratorio, a insospettire i militari. Tra i sette dipendenti, ne sono stati individuati due, marito e moglie, clandestini in Italia mentre gli altri erano provvisti di permesso di soggiorno. Il marito sofferente di cuore è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del locale pronto soccorso.