Sardegna. Segregata in casa dal marito, liberata grazie a un’e-mail di una suora

Pubblicato il 9 Giugno 2010 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA

Il marito la teneva segregata in casa ed è stata liberata grazie a un’e-mail. Il messaggio di posta elettronica è stato spedito da una suora dall’Albania e arrivata lo scorso 21 aprile nella casella postale elettronica di una suora di un convento di Nulvi (Sassari) e così ha consentito ai Carabinieri della Compagnia di Valledoria di salvare una giovane donna albanese rinchiusa in una casa di Buddusò. Il marito e poi un mese dopo anche il cognato sono stati arrestati.

La giovane, sottoposta a violenze e minacce da parte del marito e del cognato, aveva chiesto aiuto a una suora albanese alla quale aveva inviato un sms. Scoperto il messaggio gli aguzzini della giovane straniera le avevano impedito di avere contatti con l’esterno. La svolta si è avuta dopo la mail che la suora albanese ha inviato a una consorella italiana. Dopo aver letto il messaggio, in un italiano non molto corretto ma comprensibile, i militari hanno scoperto dove l’albanese veniva tenuta segregata in casa.

Al momento dell’irruzione dei militari, avvenuta nell’aprile scorso ma resa nota solo oggi per motivi di riserbo istruttorio, la donna era chiusa a chiave in uno stanzino. Il marito Parparim Malaj, di 26 anni, è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona, lesioni, minacce e altri reati. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Sassari nel mese di maggio ha ordinato l’arresto anche del cognato della donna, Jetmir Malaj, di 34 anni, per gli stessi reati contestati al fratello.