Il procuratore di Napoli Lepore: “L’apertura di una discarica è un affare per la camorra”

Marco Cicala*
Pubblicato il 15 Ottobre 2010 - 12:13 OLTRE 6 MESI FA

“La camorra vuole le discariche”. Un altro parere autorevole si inserisce nel dibattito sulla possibile realizzazione di una discarica a Terzigno, nel Parco Nazionale del Vesuvio. E’ quello del procuratore della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore, che ha ricevuto dal comune partenopeo di Boscoreale la cittadinanza onoraria proprio per le sue posizioni in merito alle proteste delle popolazioni contro l’apertura della discarica.

Il procuratore Giovandomenico Lepore

Secondo il procuratore, la camorra ha un suo interesse a far aprire le discariche, a cominciare dai trasporti dei rifiuti. Per questo non ritiene che dietro le manifestazioni contro l’apertura del sito ci sia il coinvolgimento della criminalità organizzata: “Non si può giustificare – dice Lepore – una emergenza rifiuti che dura da 16 anni per responsabilità non solo delle istituzioni ma anche dei cittadini. La camorra diventa un alibi per molta gente che è tenuta a fare delle cose e non le fa anche se sono il primo a dire che la camorra esiste e va combattuta perchè specula anche sull’emergenza rifiuti”.

“Non si può sempre dire che c’è la camorra dietro ogni cosa anche quando c’è una legittima protesta di cittadini esasperati”, ha aggiunto il procuratore. Dopo aver definito l’inceneritore di Acerra “una cattedrale nel deserto”, il suo intervento si chiude con un messaggio alla platea: “Uno che vive vicino a una discarica sta evidentemente male ma le proteste devono essere lecite, entro le regole. Non fatevi strumentalizzare. Servono proposte concrete per uscire da questa situazione”.

E nel rapporto tra la criminalità organizzata e l’amministrazione pubblica è intervenuto anche il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, durante il congresso di Sinistra e Libertà nel capoluogo partenopeo: “Il problema più grave qui in Campania è che ora la camorra non è vicina al potere, ma è al potere”. Con chiaro riferimento agli esponenti del centrodestra, che governa la regione, indagati per presunte collusioni con la malavita campana. Risponde il deputato del Pdl Cosentino, tirato in ballo indirettamente dalla Iervolino: “La camorra ha sempre fatto affari con chi sta al governo e non con chi sta all’opposizione. E a Napoli e in Campania negli ultimi due decenni il potere è stato espressione di una sola parte politica: il centrosinistra”.

*Scuola di giornalismo Luiss