Reddito di cittadinanza, perdi l’assegno anche se rifiuti lavoro pagato meno e lontano da casa

Nuova stretta del governo Meloni al Reddito di cittadinanza, salta l'offerta congrua: si perde l'assegno al primo rifiuto

di Daniela Lauria
Pubblicato il 21 Dicembre 2022 - 17:07 OLTRE 6 MESI FA
Reddito di cittadinanza, perdi l'assegno anche se rifiuti lavoro pagato meno e lontano da casa

Reddito di cittadinanza, perdi l’assegno anche se rifiuti lavoro pagato meno e lontano da casa (Foto Ansa)

Non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che, se rifiutata, fa perdere il diritto al reddito di cittadinanza. La commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento riformulato a firma Lupi (Noi Moderati) che sopprime appunto la parola “congrua” dal testo. 

La norma prevedeva infatti che i beneficiari del Reddito decadessero dal beneficio al rifiuto della prima offerta di lavoro congrua, ossia un’offerta che fosse compatibile con le esperienze e competenze maturate, che prevedesse una retribuzione superiore del 20% rispetto all’assegno e anche la distanza del luogo di lavoro dal domicilio oltre che i tempi di trasferimento (entro 80 chilometri e raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici). Possibilità che tra l’altro decadeva con la seconda offerta.

Tradotto: al primo rifiuto di un lavoro, anche pagato meno rispetto all’assegno o lontano da casa, si perde il reddito di cittadinanza.

Stretta Reddito di cittadinanza, ira di Conte

Una modifica che potrebbe tagliare definitivamente le gambe alla misura e che vede già sulle barricate il leader M5S Giuseppe Conte: “Siamo alla follia, in concetto di congruità era a tutela della dignità del lavoro”, ha sostenuto l’ex premier.

Parole che il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida rispedisce al mittente: “Conte di follie se ne intende”, ha detto a margine dell’Assemblea della Coldiretti, in merito alle nuove regole sul reddito di cittadinanza.

“A Conte – prosegue il ministro – bisogna ricordare, e l’obiettivo della legge di stabilità è questo, che bisogna redistribuire ricchezza, ma prima bisogna crearla e sostenere gli imprenditori, perché spendere soldi solo per raccogliere consenso, come lui ha fatto negli anni del suo mandato, è stato devastante per la nostra economia e adesso stiamo facendo lo sforzo per recuperare i danni che lui ha causato”.

Reddito di cittadinanza, Lollobrigida: “Congruità è naturale”

“La possibilità di lavorare in Italia esiste, la congruità è un fattore naturale, quello che non si può pretendere è di rendere normali le frasi che ho sentito da qualcuno: se non ho più il reddito vado a rubare”, ha detto ancora Lollobrigida.

“Prima di andare a rubare, per generazioni, i nostri nonni, i nostri padri, ci hanno insegnato che si può andare a lavorare anche accettando lavori umili – ha precisato il ministro – perché c’è una cosa strana: esistono lavori che vanno bene per gli immigrati ma non vanno bene per gli italiani? Noi importiamo schiavi quando apriamo flussi dall’estero, quindi credo che quei lavori che vengono offerti a cittadini che vengono dal resto del mondo siano dignitosi anche per coloro che dicono che andrebbero a rubare se non c’è il reddito di cittadinanza”.

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