Formigoni regala 600mila euro all’Asilo Mariuccia. La Finanza li sequestra

Pubblicato il 2 Ottobre 2012 - 15:11 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Formigoni (Foto Lapresse)

MILANO – Un patrimonio netto di 11 milioni, oltre ad un milione di titoli di Stato e liquidi per 2 milioni non erano abbastanza, evidentemente: così alla Fondazione Asilo Mariuccia di Milano la Regione Lombardia avrebbe concesso, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, uno stanziamento da 600mila euro nel 2010.

I dati sono contenuti nel decreto di sequestro del gip di Milano, che parla di una ”richiesta” di ”contributo regionale” ingiustificata dalla ”situazione economica” dell’istituto fondato nel 1902 per assistere mamme sole e minorenni.

Gli investigatori della Guardia di Finanza di Milano avrebbero sequestrato 600mila euro sui conti correnti della Fondazione. Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa,

l’ex presidente dell’Asilo Mariuccia, Valter Espedito Izzo, dovrà rispondere di truffa aggravata e di indebita percezione di contributi pubblici.

La Fondazione, sempre secondo quanto riporta l’Ansa,

sarebbe indagata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. La Regione Lombardia figurerebbe invece come parte offesa.

L’istituto avrebbe ottenuto 600mila euro con una delibera approvata il 10 febbraio 2010 “a copertura dei maggiori costi sostenuti per la gestione”. La Fondazione, riporta l’Ansa, lamentava di essere in “deficit”.

Dall’esame della documentazione contabile sarebbe effettivamente emerso un passivo di circa 355 mila euro, ma a fronte di un patrimonio netto di circa 11 milioni di euro, oltre a 2 milioni di euro circa in cassa.

Ma dalla relazione del marzo 2012 della Presidenza della Giunta Regionale risulterebbe, sempre secondo l’Ansa, che

”probabilmente un’istruttoria più attenta al dato contabile avrebbe potuto mettere il Decisore politico nelle condizioni di meglio orientare il proprio intervento”.

A far scattare gli accertamenti sulla gestione dell’Asilo Mariuccia era stata una lettera anonima arrivata sul tavolo della Procura. L’ipotesi formulata dai pm è che quel ”finanziamento straordinario” di 600 mila euro sia stato speso per opere di ristrutturazione di un immobile in via Porpora, poi dato in locazione (per 36 mila euro il primo anno, per 18 mila euro il secondo) alla società Esae.

Si tratta di una società che, da statuto, si occupa di attività di ricerca nel campo delle scienze sociali e umanistiche e che fino a un paio di mesi fa era presieduta proprio da Valter Izzo.