Per Renzo Bossi dal Cepu lezioni gratis e a domicilio

Pubblicato il 10 Agosto 2011 - 16:25 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Cepu gratis e anche a domicilio. Il trattamento, decisamente favorevole, è riservato al ripetente probabilmente più famoso d’Italia, il “trota” Renzo Bossi, figlio del leader della Lega Umberto. Bossi Jr, però smentisce parlando di “balla ferragostana”.

A rivelare il tutto è il settimanale Vanity Fair in un pezzo dal titolo ironico “Il Cepu ha pescato la Trota”. A vedere i dettagli, però, l’affare sembra averlo fatto soprattutto Bossi Jr. Bocciato due volte alla maturità nel 2008, nonostante un ricorso al Tar, ora il Trota è alle prese con l’Università e con la facoltà di economia. Non esattamente una passeggiata.

Ma, scrive Vanity Fair sul suo sito, “Renzo Bossi non è uno studente qualunque: nel suo caso (visti i pressanti impegni politici: è consigliere regionale lombardo) non è lui ad andare in classe a seguire le lezioni, sono i tutor (gli insegnanti di sostegno del Cepu) che si recano direttamente a casa sua”.

Il tutto, aggiunge il Corriere della Sera, rigorosamente gratis. A pagare, infatti, sarebbe il patron della Cepu, “Francesco Polidori, che già paga per i corsi delle tre «olgettine» Iris Berardi, Aris Espinosa e Ioana Visan”. Una parabola curiosa visto che, anni fa, Polidori era politicamente collocato vicino alle posizioni di Antonio Di Pietro.

La smentita del Trota. ”Se il mio nome e’ utile per fare pubblicita’ alla Cepu questo non lo so, quello che e’ certo e’ che Vanity Fair ha diffuso quella che possiamo chiamare una bella balla ferragostana”: Renzo Bossi, parlando con l’ANSA, interviene cosi’ per smentire la notizia che stia frequentando corsi universitari di economia con la Cepu a casa propria.

”Semplicemente – spiega il figlio del leader della Lega – io faccio un corso di inglese con la Cepu e l’insegnante lo incontro, per comodita’, nella sede della Lega in via Bellerio, una volta alla settimana, quando gli impegni me lo permettono”.    ”E non e’ vero – conclude Renzo Bossi – che io non paghi i corsi. Semplicemente, come fanno in molti, ho un conto aperto che saldo semestralmente, a seconda del numero di ore realmente fatte”.