Rinviato a giudizio per un ovetto di cioccolato rubato

Pubblicato il 30 Settembre 2011 - 08:56 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO – Valore del furto: un euro e 4 centesimi. Prossima udienza davanti al tribunale di Taranto, il 31 gennaio prossimo. Costo per lo Stato: migliaia di euro tra udienze, documenti, notifiche, avvocati, indagini delle forze dell’ordine. Il caso del furto dell’ovetto, l’imputato è Donato, studente di 20 anni, è una delle migliaia di storie che affollano quotidianamente i tribunali italiani rallentando il corso della giustizia. L’avvocato del ragazzo dice che ci sono “tutte le premesse per chiudere questo caso con un’assoluzione”. Intanto Donato è sotto processo da due anni e se risulterà colpevole resterà marchiato: sarà un pregiudicato. Con tutte le conseguenze possibili nel caso volesse, per esempio, fare un concorso pubblico.

Le versioni della vicenda sono due, quella di Donato e quella del venditore ambulante. Il primo sostiene di aver preso l’ovetto incriminato dal bancone e di averlo mostrato al rivenditore con l’intenzione di pagarlo suscitando però l’ira dell’uomo perchè aveva toccato la merce. Da qui, un semplice battibecco. L’ambulante invece sostiene che il ragazzo l’aveva messo in tasca e voleva quindi rubarlo e quando ha fatto notare la cosa al ragazzo, Donato l’ha insultato. Ed ecco che il venditore ha denunciato lo studente per furto e ingiurie.

Per un euro e pochi spicci la famiglia di Donato ha offerto 1600 euro al rivenditore pur di finire la questione. Niente da fare, l’indagine si è chiusa con il rinvio a giudizio e ora siamo al processo. La difesa punta tutto su un fatto: al momento del presunto furto Donato indossava una t-shirt e jeans aderenti e a vita bassa. Insomma non poteva proprio intascare un ovetto di cioccolato. Basterà a evitare una condanna?