Roberta Ragusa, Filippo Campisi: “Nella notte sentii urlo di donna”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2013 - 17:19 OLTRE 6 MESI FA
roberta ragusa

Roberta Ragusa

PISA – Dopo avere visionato “una ventina di foto di tipi di auto” Filippo Campisi, il vigile del fuoco, divenuto testimone nel caso della scomparsa di Roberta Ragusa, dice di avere ”trovato un modello che si avvicina molto” a quello che vide una notte di gennaio davanti a casa della donna: ”Un Nissan Patrol”.

In un’intervista che sarà trasmessa nella punta di stasera di Linea Gialla, il programma de La7 di cui è stata fornita un’anticipazione, afferma anche che quella notte ”udì un urlo”. ”Di quella notte – spiega Campisi – mi sono venuti in mente anche altri particolari: arrivato davanti all’incrocio di via Gigli (una strada adiacente alla palazzina dove viveva l’imprenditrice pisana svanita nel nulla, ndr) ho sentito un urlo di donna molto forte, spaventato o comunque di attenzione, come una richiesta di aiuto. Non mi sono fermato perché ho sentito un urlo, non è che ho visto una scena cruenta. Conoscendo il mio carattere, se avessi visto un’aggressione o qualcosa del genere mi sarei fermato o per lo meno avrei chiamato le forze dell’ordine. E’ un ricordo che mi è tornato alla mente in questi ultimi giorni, l’avevo rimosso”.

Per mesi Campisi è rimasto nell’ombra, senza mai presentarsi agli inquirenti per evitare, così ha poi raccontato agli investigatori, il ”clamore mediatico”. Il vigile del fuoco ha anche riferito ai carabinieri che lo hanno più volte interrogato di non saper collocare i suoi ricordi con esattezza alla notte della scomparsa di Roberta Ragusa avvenuta tra il 12 e il 13 gennaio 2012, ma ammette solo che era ”una notte gelida di gennaio”.

Inoltre prima di essere scovato dagli inquirenti cercò di indirizzare le indagini inviando una lettera anonima ai militari della stazione competente per territorio a San Giuliano Terme (Pisa). Recentemente gli inquirenti hanno acquisito due computer e una stampante, tutto materiale nella sua disponibilità (un pc portatile si trovava nel suo ufficio presso il distaccamento aeroportuale dei vigili del fuoco), sui quali sono stati avviati accertamenti informatici per stabilire se il pompiere abbia detto la verità soprattutto relativamente all’invio della lettera anonima..