Roma, un bus su tre fermo in deposito: così Atac salta corse e fa ritardo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2014 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA
Roma, un bus su tre fermo in deposito: così Atac salta corse e fa ritardo

Roma, un bus su tre fermo in deposito: così Atac salta corse e fa ritardo

ROMA – Seicentottanta autobus Atac restano fermi in deposito ogni giorno. Quasi 700 mezzi su un totale di 2.266 bus che servono Roma. E così si accumulano ritardi, si ingolfano i bus che circolano, si saltano le fermate.

Ordinario malfunzionamento dei mezzi pubblici proprio quando il sindaco Ignazio Marino studia mezzi sempre più puntuali per “punire” gli automobilisti (Ztl più care, strisce blu più costose, probabile accesso a pagamento nella zona centrale di Roma…) e spronarli a usare il trasporto pubblico.

Già, ma quale trasporto pubblico? Il panorama sugli autobus Atac è desolante. Ecco cosa scrive il Messaggero.

Il piano previsto per la razionalizzazione delle corse, avviato con la rivisitazione delle rimesse, come quella di Collatina (una delle peggiori, al primo posto per la quantità di bus fermi, 90 su 271, migliore solo a Grotta Rossa che ha 134 bus fermi su 452) con gli attuali numeri, rischia di fallire. Il termine del programma annunciato per dicembre, che avrebbe fatto risparmiare ad Atac una ventina di milioni di chilometri con la razionalizzazione delle corse e la riprogrammazione di molte rimesse, «è slittato almeno a febbraio», fanno sapere dal Campidoglio.

Non solo per colpa dei bus che rimangono fermi nelle rimesse ogni giorno, ovviamente, visto che i problemi dell’azienda sono tanti, tutti riconducibili a una cattiva gestione che ha fatto accumulare all’azienda negli ultimi dieci anni circa 1,7 miliardi di euro di debiti verso banche e fornitori, riducendola sull’orlo del fallimento per nulla scongiurato.

Ci sarebbero numerosi processi di lavorazione, soprattutto per i bus, che non vengono effettuati. Due questioni sul banco degli imputati. La prima riguarda la carenza di materiali. Da febbraio a oggi c’è stato blocco sulle forniture: a parte qualche pezzo di ricambio arrivato ad agosto, solo oggi la situazione comincia a migliorare. Una grossa fornitura sarebbe stata sbloccata proprio nei giorni scorsi. In Atac, quindi, si continua a navigare a vista. A Grottarossa, intanto, due dei bus cannibalizzati sono proprio quelli amaranto, un 12 e un 18 metri, arrivati nuovi sei mesi fa. Altra questione riguarda la mancata concessione da parte della motorizzazione dei collaudi e delle revisioni, sia per le cabine blindate fai da te, ma anche per una sorta di problema sulla programmazione delle date di revisione. Molte macchine, invece, hanno problemi di pneumatici.

Alcuni dirigenti avrebbero chiesto ai vertici dell’azienda 1,5 milioni di euro per garantire il recupero dei materiali necessari, ma da Atac ne sarebbero stati stanziati per ora solo un terzo. Tra le curiosità sulle forniture, una riguarda i tram che hanno i motori elettrici cui vanno sostituite una sorta di spazzole. Teoricamente i kit costano 1,5 euro l’uno. Ma azienda non li compra più. E così gli operai hanno comprato il carbone fuori e le spazzole se le stanno facendo da soli.