Roma: vietate le manifestazioni in piazza Navona e a Fontana di Trevi

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA

La manifestazione della Cgil a piazza Navona (Foto LaPresse)

ROMA – Niente più manifestazioni e sit-in in piazza Navona e a Fontana di Trevi. Il sindaco di Roma, Gianni alemanno, ha infatti firmato lunedì un’ordinanza in cui si vieta ai responsabili degli uffici e servizi dell’amministrazione capitolina di procedere al rilascio di concessioni di suolo pubblico per eventi e manifestazioni da svolgersi nelle aree del centro storico, in particolar modo la fontana e una delle piazze più significative della capitale.

Il divieto, che è in vigore da martedì e fino al 31 dicembre 2011, è destinato a sollevare nuove polemiche dopo quelle già registrate all’annuncio del provvedimento e dopo lo scontro tra il sindaco e gli operai della Fiat di Termini Imerese, cui il primo cittadino avrebbe voluto vietare un corteo il 27 settembre.

La decisione è stata presa, sottolinea l’ufficio del sindaco, “dopo i recenti atti vandalici contro la fontana del Moro e la fontana di Trevi, per tutelare il patrimonio pubblico della città di Roma”, e in special modo quello artistico e monumentale del centro storico dichiarato “patrimonio dell’umanità” dall’Unesco.

Ma i sindacati – prima fra tutti la Cgil – e gli esponenti dell’opposizione in Campidoglio contestano: così si nega il diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero. E si chiudono le due piazze a grandi manifestazioni come quelle dei Viola o dei Comitati per l’acqua pubblica. Il timore maggiore, poi, è che il provvedimento possa servire da banco di prova per poi dare il via a divieti più estesi e rilanciare il tentativo di chiudere a cortei e manifestazioni una piazza come quella di San Giovanni.