Romano di Lombardia, un ostaggio di Luigi Martinelli: “Nessun rancore”

Pubblicato il 4 Maggio 2012 - 16:17 OLTRE 6 MESI FA

COVO (BERGAMO) – Questa mattina e' andato a salutare i colleghi e a rassicurarli ma lunedi' tornera' regolarmente a lavorare ''senza alcuna paura'': Carmine Mormando, ricorda il suo pomeriggio da ostaggio nell'agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia dove lavora da oltre 30 anni, spiegando di non provare ''nessun rancore'' nei confronti di Luigi Martinelli, l'uomo che lo ha sequestrato.

''Lo ha fatto per disperazione e per rabbia – spiega – ma in fondo non ha fatto niente. Non posso dire che lo capisco ma di certo non e' un criminale''. Mormando spiega che da oltre quattro anni non lavora piu' a contatto con il pubblico anche se pare che Martinelli abbia proprio scelto lui come ostaggio a causa di un diverbio avuto in passato: ''Non e' possibile – spiega Mormando – anche perche' sono sicuro di non averlo mai visto. Pero' e' sicuro che ha scelto proprio me, mi ha puntato e mi ha detto che non gli piacevo. Mi sono sentito in pericolo fino a quando, dopo circa quattro ore, ha spostato il fucile che era stato sempre puntato verso di me e li' finalmente ho capito che sarebbe finita bene''.

La sua preoccupazione maggiore e' stata soprattutto per i suoi anziani genitori di 88 e 80 anni che vivono in Calabria, regione da cui lui e' emigrato a 26 anni dopo aver vinto il concorso dell'Agenzia delle Entrate: ''Non pensavo a me ma soprattutto ai miei parenti che sapevano tramite la televisione quello che mi stava succedendo. Adesso tutto e' finito bene, di certo non posso dimenticare quello che e' successo che rimarra' sempre nel cuore e nella mente ma oggi vado in giro tranquillo e non ho nessuna paura''.