San Severo (Foggia), operaio ucciso dall’ex datore di lavoro con un colpo di pistola

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Novembre 2021 - 19:55 OLTRE 6 MESI FA
San Severo Foggia operaio ucciso

San Severo (Foggia), operaio ucciso dall’ex datore di lavoro: corpo trovato nel cantiere edile (foto ANSA)

Bonifazio Buttacchio, 57 anni, è stato ucciso e il suo corpo è stato ritrovato in un cantiere edile a San Severo, in provincia di Foggia. L’assassino si è costituito. E’ un 35enne, che è stato datore di lavoro della vittima. L’uomo, al culmine di un litigio per questioni lavorative, avrebbe colpito l’operaio con un colpo di pistola uccidendolo. All’origine del gesto forse per un piccolo credito. 

Articolo aggiornato alle ore 19:55.

Omicidio a San Severo: uomo ucciso in un cantiere

Ad accorgersi del corpo senza vita dell’operaio riverso sull’asfalto sono stati alcuni passanti che hanno chiamato immediatamente i soccorsi. Gli investigatori stanno cercando l’arma del delitto e stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’omicidio, ma anche i rapporti pregressi tra la vittima e il 35enne. A San Severo si vocifera che Buttacchio vantasse un credito di qualche centinaia di euro nei confronti del suo presunto assassino e che ci fossero già stati screzi tra i due. In mattinata l’ennesimo litigio.

Al momento, riferiscono gli investigatori, non ci sarebbero testimoni, ma sono stati ascoltati gli altri operai della ditta gestita dal 35enne. Il cadavere di Buttacchio presentava un foro all’altezza della nuca. In un primo momento i militari pensavano potesse trattarsi di un colpo inferto con un attrezzo da lavoro, ma subito dopo l’ispezione cadaverica si è accertato che il 57enne è stato ucciso con un colpo di pistola.

Operaio ucciso con un colpo di pistola alla testa

L’uomo che si è costituito confessando di essere il responsabile dell’omicidio dell’operaio Bonifazio Buttacchio si trova ora nella caserma dei carabinieri di San Severo dove viene interrogato dal pm Roberta Bray. Intanto i militari stanno ascoltando gli altri operai della ditta gestita dal presunto omicida per cercare di ricostruire i rapporti che legavano la vittima con il suo ex datore di lavoro.