Sanremo. Indagato vescovo Suetta, 2 mln spariti da casse coop

Pubblicato il 6 Agosto 2016 - 19:28 OLTRE 6 MESI FA
Il vescovo Antonio Suetta

Il vescovo Antonio Suetta

GENOVA – Anche il vescovo di Sanremo-Ventimiglia Antonio Suetta è incappato nelle maglie della procura di Savona che, indagando sugli ammanchi delle casse della Caritas di Albenga, si è trovata di fronte la sparizione di 2 milioni erogati dal Mibact in favore di una coop sociale.

L’indagine della procura di Savona sui finanziamenti da 2 milioni di euro ottenuti dalla cooperativa Il Cammino che ha acquistato palazzo Carlo-Spinola a Taggia (Imperia) con l’intenzione di farne una residenza per anziani è infatti la costola di un’altra inchiesta più vasta, quella sui fondi spariti dalle casse della Caritas di Albenga (circa 1 mln di euro), che ha già i suoi tre indagati.

Suetta, che nel 1994 ha fondato la cooperativa sociale ‘Il Cammino’ e ne è divenuto l’amministratore, è accusato di associazione per delinquere e malversazione, stessi reati contestati all’altro indagato ormai noto, il presidente della coop sociale Sergio Oderda. Non si sa dove sarebbero finiti quei 2 milioni erogati dal Mibact.

Le indagini vanno ancora avanti, ma dalle perquisizioni, dalle acquisizioni di documenti presso ministero, Regione Liguria, sedi delle coop sociali che fanno riferimento a ‘Il Cammino’ e nelle dimore degli indagati sembra che la Guardia di finanza sia convinta che buona parte di quei 2 milioni di euro sia stata direttamente destinata a ripianare debiti e ‘sofferenze’ del consorzio ma anche qualche contratto di leasing per auto di lusso nella disponibilità di dirigenti delle coop.

In attesa di conoscere gli atti giudiziari dell’inchiesta, monsignor Suetta, che si dice “sorpreso e amareggiato” afferma in una nota “l’assoluta trasparenza e correttezza” del proprio comportamento e “la piena disponibilità a darne ampia prova. Consapevole di non aver compiuto alcun illecito”, il vescovo ribadisce, quindi, “la propria estraneità alle accuse e la fiducia nell’operato della magistratura”.

Gli investigatori della Guardia di Finanza di Savona seguono le tracce dei soldi e gradualmente sembra che li stiano trovando tutti, in buona parte già spesi e non per ciò per quello cui erano stati stanziati. L’elenco degli indagati, fatto salvo il rituale riserbo di Gdf e procura, pare sia molto lungo: e dopo Oderda e mons. Suetta non si esclude che possa esserci qualche altra sorpresa ‘titolata’.