Sarah Scazzi, l’appello di Sabrina: “Mamma è avvilita. Il suo è un sequestro di persona”

Pubblicato il 25 Agosto 2011 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA

Sabrina Misseri (Foto LaPresse)

AVETRANA (TARANTO) – “Mamma è sempre più avvilita e triste. Liberatela”: è l’appello di Sabrina Misseri, in cella insieme alla madre Cosima per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi.

Ad un anno da quel 26 agosto 2010 in cui la quindicenne di Avetrana venne uccisa e gettata, nuda, in un pozzo nelle campagne della provincia di Taranto, il Corriere della Sera raccoglie l’appello di Sabrina. La stessa giovane che un anno fa, negli sms all’amato Ivano, scriveva riguardo al padre Michele Misseri: “Scapperei, ma non voglio lasciare mio padre nelle grinfie di mia madre» scrisse in uno dei mille e mille messaggini a Ivano, il ragazzo dei suoi sogni. «Il mio incubo è diventare come lei”.

Oggi Sabrina prende le difese della madre, con cui condivide la sorte e la cella: “Mamma si è incupita molto, la vedo sempre più avvilita e triste. Parla poco e non fa che ricamare”, ha detto a Nicola Marseglia, l’avvocato che la difende assieme a Franco Coppi. “Già mi sembravano tutte assurde le accuse contro di me ma quelle contro mia madre… il suo sì che è un sequestro di persona…”.

“Cosima passa ore a pregare”, ha detto al Corriere il suo avvocato Franco De Jaco. La cosa che ripete più spesso è “non mi importa di me ma sono preoccupata per Sabrina, è innocente, è un’ingiustizia tenerla in carcere”. E Sabrina: “L’amarezza di mia madre è la mia… “.