Antinori contro la Polverini: “Una fascistona che se ne fotte di tutto”

Pubblicato il 6 Maggio 2012 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA

Severino Antinori

ROMA – Il ginecologo Severino Antinori ha dichiarato pubblicamente guerra a Renata Polverini, presidente del Lazio, e a Gianni Alemanno, sindaco di Roma, annunciando di voler entrare in politica e candidarsi alla Regione. Antonori è stato intervistato da Malcolm Pagani per il Fatto Quotidiano. Ginecologo, professore di 66 anni, da anni si batte per la cancellazione della legge 40, regala maternità a chi aveva perso ogni speranza, cura gratuitamente, affronta la scienza senza pregiudizi. In Italia molte delle sue sperimentazioni sono vietate. All’estero è considerato un luminare, in Italia,  “ma c’è il Vaticano, è normale”, un ostacolo.

L’inizio dell’intervista è degno dell’ultimo film di Woody Allen:  “Renata Polverini mi ha visto entrare al ristorante il Bolognese e si è comportata per quello che è. Una fascistona con il viso da boxeur che ama gestire la sanità laziale come fosse il suo condominio. Anvedi c’è pure ‘sto rincoglionito, mi ha detto. Allora le ho chiesto di moderarsi e lei ha insistito. Se nun te ne vai te corco. Se nun te sposti chiamo le guardie e te faccio arrestà. I Carabinieri sono arrivati. Ossequiosi con lei e severi con Severino. Che non conta niente, che è un poveraccio. Comunque mi candiderò contro il governatore del Lazio. Dietro di me ci sono migliaia di persone. Ce la farò. Non fumo, non bevo e sono gasato dall’etica laica”.

Antinori continua ad attaccare la Polverini: “Sta cafona. Mentre la gente muore di fame va a Cannes a divertirsi firmata da Hermès e Chanel. Mi piacerebbe sapere con quali soldi. E Alemanno. Si è circondato da delinquenti perchè negli anni della militanza, quando per un colpo di troppo qualcuno rimaneva paralizzato, era facile contrarre dei debiti. Comunque non divaghiamo. Chiediamo la rimozione immediata di Polverini e della sua arroganza. Renata gestisce la sanità, affari enormi. Ed ha un motto. Io sò io e voi non siete un cazzo”.

A questo punto incalzato dalle domande di Pagani, Antinori si sfoga anche su Pd e università: “Bersani mi immalinconisce, ma sono stato sempre di sinistra. Ero all’Università il 9 gennaio ’68. L’Università di oggi è una fogna. Comunque stavolta ce la faremo. Non come nel 2000, quando mi presentai per la Regione, presi quasi il tre per cento”.

Quindi Antinori torna a parlare del Lazio: “Ma parliamo di cose serie. Nel Lazio si muore di malasanità. Ci vogliono i pronti soccorsi, non le convenzioni. Io sono un luminare, un benemerito, il presidente dell’associazione mondiale di medicina della riproduzione e questi si dividono la torta. Sa cosa disse Robert Edwards, il padre dei figli in provetta, quando gli diedero il Nobel nel 2010? Grazie, ma forse lo avrebbe meritato di più Antinori”.

Infine la consacrazione di Grillo: “Mi sento con Beppe, mi ha detto lui di farmi avanti, e così farà Scendo in politica”. Nel 2000 Antinori ebbe già un’esperienza politica: si candidò alla presidenza della regione Lazio e alle consultazioni, supportato dalla lista Autonomia Liberale, ottenne il 2,3% dei voti. Nel 2010 ha avuto un’ulteriore esperienza nelle elezioni Regionali del Lazio, con una Lista Civica presentata con Renata Polverini. Il programma della lista era incentrato essenzialmente su un’ottimizzazione della Sanità laziale e un maggior controllo delle strutture private, allo scopo di controllare maggiormente le strutture convenzionate con il SSN. Tra i “testimonial” della lista, anche il noto personaggio televisivo Alessandro Di Pietro.