Siccità, Po in secca come non si vedeva da 70 anni: verso razionamento notturno acqua in 120 Comuni a nord-ovest

Il livello dell'acqua sul Po ai minimi da 70 anni, la siccità impone scelte radicali: verso il razionamento notturno in cento Comuni del Piemonte e 25 della bergamasca

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Giugno 2022 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA
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Siccità il fiume Po in secca come non si vedeva da 70 anni (Ansa)

Siccità, Po in secca come non si vedeva da 70 anni. Un centinaio di comuni in Piemonte e 25 in Lombardia (nella Bergamasca) dovrebbero imporre sospensioni notturne dell’erogazione dell’acqua per rimpinguare i livelli dei serbatoi con ordinanze mirate a un utilizzo estremamente parsimonioso.

Siccità, Po in secca come non si vedeva da 70 anni

Con il fiume Po in secca, è ufficialmente crisi idrica, come non si vedeva da 70 anni. La situazione è drammatica. senza acqua, è a rischio fino al 50% della produzione agricola e zootecnica del Bacino padano, tra i più importanti d’Italia, ma l’emergenza coinvolge anche famiglie e industrie dell’area, con l’ipotesi di razionamenti, compreso il comparto turistico, ora in piena stagione balneare.

Urge nuova rete invasi e laghetti per trattenere l’acqua 

L’allarme della Cia-Agricoltori Italiani, considera la situazione del Paese giunta a un punto di non ritorno e serve un intervento rapido per realizzare una vera rete di nuovi invasi e laghetti, diffusi sul territorio, per l’accumulo e lo stoccaggio di acqua in caso di siccità.

Temperature sopra la media, con punte anche di 4 gradi, piogge troppo scarse per il periodo, ‘tesoretto’ neve esaurito: un mix letale per il Po che sta causando uno stato di siccità mai visto negli ultimi 70 anni.

Con effetti a catena devastanti già per l’agricoltura del bacino padano, con danni stimati per un miliardo. Ma con seri rischi anche per il settore idroelettrico, scarseggi infatti l’acqua per raffreddare le centrali.

E per i cittadini, con alcuni comuni che potrebbero essere costretti a sospendere l’erogazione notturna di acqua a latitudini dove simili misure non si erano mai viste. Il quadro, di allarme e preoccupazione, arriva dall’Osservatorio sulla crisi idrica del fiume Po

Previsioni: non pioverà e temperature sopra la media stagionale

L’esito dell’Osservatorio – che tornerà a riunirsi il 21 giugno – non lascia grandi spiragli di ottimismo. Allo scenario già molto critico, “si aggiunge la previsione di mancanza di piogge e il persistere di alte temperature sopra la media”.

Manca completamente la risorsa della neve, quindi il magazzino e lo stoccaggio in montagna di acqua. Ci sono insomma delle aree che possono rimanere senz’acqua, pertanto “bisogna innescare uno spirito di sussidiarietà tra i territori, per cui i prelievi idrici vanno controllati, vanno verificati, e dobbiamo portare acqua a tutti. Altrimenti dobbiamo intervenire immediatamente con la Protezione civile”.

Alpi senza neve, laghi ai minimi storici

Le spie d’allarme sono molte. La neve sulle Alpi è totalmente esaurita in Piemonte e Lombardia. I laghi, a partire dal Lago Maggiore, sono ai minimi storici del periodo (eccetto il Garda).

Le colture, nonostante l’avvio tardivo di 15 giorni della pratica dell’irrigazione (esempio in Lombardia), sono tutt’ora in sofferenza e Coldiretti stima perdite per un miliardo.

Il mare risalito di dieci km nel Po

Si accentua anche la risalita del cuneo salino (di dieci km)  con un impatto non indifferente su habitat e biodiversità. In quelle aree del Rodigino e del Ferrarese l’irrigazione è tutt’ora sospesa o regolata in modo minuzioso nel corso della giornata. 

La siccità incide anche sul settore idroelettrico: al momento le criticità legate al pescaggio dell’acqua di raffreddamento delle centrali termoelettriche sono in ripresa, però in prospettiva delle prossime settimane Terna attesta la progressiva scarsità di risorsa utile per un raffreddamento adeguato.