Studenti a Roma: ironia e pacchi regalo per sindacati, ricercatori e autisti Atac

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 01:30 OLTRE 6 MESI FA

Otto ore, oltre 14 chilometri e 28 mila passi in un corteo-maratona pacifico e periferico, fermato solo dalla notizia di un operaio in un cantiere all’interno della citta’ universitaria della Sapienza. Nessun black bloc e episodio di violenza alla manifestazione degli studenti oggi a Roma. I ragazzi hanno rinunciato all’assalto alla zona rossa sfilando sulla tangenziale, nei quartieri popolari e persino su un tratto dell’autostrada Roma-L’Aquila.

E hanno scelto ironia e fantasia cancellando il fantasma della violenza di una settimana fa. Fino ad osare un incontro col Presidente Napolitano. ‘Assenti’ della giornata sembravano essere le forze dell’ordine che invece erano comunque sparse sul territorio, ma hanno scelto la strategia del tenersi a distanza. ”Una scelta – ha detto il questore di Roma, Francesco Tagliente – che si è rivelata giusta tra le varie alternative pianificate per oggi”.

Gli studenti, circa 30 mila secondo gli organizzatori, sono partiti dalla Sapienza ignorando il centro della Capitale, messo a ferro e fuoco durante l’ultimo corteo del 14 dicembre. Stavolta hanno scelto la periferia. Al posto delle uova e dei sanpietrini i manifestanti hanno scelto la ”strategia dei doni”, pacchi regalo da consegnare a sindacati, ricercatori e dipendenti Atac. Vestiti da babbo natale si sono diretti alla sede della Cgil consegnando al segretario Susanna Camusso in dono la richiesta di uno sciopero generale.

Poi al Policlinico Umberto I hanno consegnato simbolicamente il ‘pacco’ dei tagli alla Sanità e alla ricerca operato dal governo, mentre ai dipendenti dell’Atac hanno fatto un dono ”di solidarieta’, perche’ loro sono le vere vittime dello scandalo di parentopoli”.

Il corteo ha proseguito imboccando la tangenziale e dunque bloccando un lungo tratto stradale fino a sfilare, bloccando il traffico, per 500 metri sulla A24. Slogan sfotto’ e utopia. Ma sono cessati alla notizia dell’ennesimo incidente mortale sul lavoro. E stavolta proprio in casa loro. Poco dopo la partenza del loro corteo in piazzale Aldo Moro, alle loro spalle, nella citta’ universitaria della Sapienza un operaio tunisino e’ morto in un cantiere. La manifestazione si e’ trasformata in un corteo in lutto per una ‘morte bianca’. Alla Sapienza sono arrivati i fiori e messaggi di solidarieta’ alla famiglia dell’operaio tunisino.

Ma è anche montata la rabbia di un gruppo di studenti, che sono andati a protestare sotto la sede della Cisl a Roma, per denunciare l’episodio. Altri cortei, decisamente piu’ piccoli, hanno attraversato la Capitale: quello degli universitari di Roma Tre e quello dei liceali, che con le mani colorate di bianco hanno delineato la propria ‘zona blu’ al Gianicolo. Creativita’ e utopia per dimenticare caschi e felpe nere, barricate, fumo e lacrimogeni. E un’unica, ingenua minaccia di questi studenti poco black e molto ‘fantasy bloc’: ”la prossima volta assaltiamo il cielo”.