Stupro di gruppo a Palermo, esce dal carcere il minorenne che ha confessato

Secondo la Procura il giovane deve restare in carcere. Nel video che è stato trovato dai Carabinieri, il giovane appare tra i più violenti.

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Agosto 2023 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA
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I sette camminano con la ragazza prima dello stupro (Ansa)

Stupro di gruppo a Palermo. Il minorenne accusato di aver partecipato la notte del 7 luglio alla violenza avvenuta al Foro Italico, a Palermo, ha confessato davanti al gip del tribunale per i minorenni Alessandra Puglisi.

Stupro di gruppo a Palermo, minorenne scarcerato dopo la sua confessione

La confessione ha portato alla scarcerazione dell’indagato, che adesso si trova in comunità. C’è però un video trovato dai Carabinieri in uno dei cellullari degli arrestati che lascia pochi dubbi sulla presenza del ragazzo, che ha già compiuto 18 anni, nel cantiere abbandonato sulla costa palermitana dove si è verificata la violenza a cui hanno preso parte sette giovani dai 18 ai 22 anni.  

La Procura non è d’accordo: “Deve restare in carcere”

La procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha annunciato già la presentazione di un ricorso contro il provvedimento del gip, ritenendo che si tratta di fatti particolarmente gravi e dunque il giovane deve stare in carcere. Il video recuperato dal nucleo investigativo dei Carabinieri mostrerebbe che il minorenne è stato tra i più violenti. Oggi, lunedì 21 agosto, in Tribunale ci saranno intanto gli interrogatori degli altri tre arrestati lo scorso venerdì. I primi tre del gruppo erano finiti in carcere all’inizio di agosto.

I sette minacciati dopo la diffusione dei loro nomi

I sette giovani sono diventati bersaglio di insulti e di minacce sui social, dopo la diffusione dei loro nomi. Ora a temere sono anche i loro familiari che, come scrive Il Messaggero, temono una spedizione punitiva. “Ci penseremo noi a fare giustizia” si legge tra i vari commenti sui social. 

A far partire il linciaggio però, potrebbero essere stati proprio i sette giovani indagati. Per primi hanno infatti diffuso il video della violenza, accompagnato da frasi come questa: “Eravamo cento cani sopra una gatta, una cosa così l’avevo vista solo nei video porno”. Nelle ore successive, sono diventati il bersaglio di migliaia di utenti infuriati.

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