Cassazione: test verginità equivale a stupro, padre condannato

Pubblicato il 7 Maggio 2010 - 15:15 OLTRE 6 MESI FA

Vuole verificare la “illibatezza” della figlia perciò la denuda e la costringe a sottoporsi al test per la verginità. Per la Cassazione equivale a uno stupro. Il caso arriva da Torino dove un padre di 55 anni per umiliare la figlia, considerata sessualmente troppo disinvolta, la fa spogliare e verifica personalmente, introducendo velocemente le dita della mano nella vagina, se ha avuto o meno rapporti sessuali.

E’ violenza sessuale, sentenzia la Suprema Corte, e l’uomo rischia ora una condanna per stupro. Il padre era stato assolto in primo grado dopo la denuncia della ragazza mentre la Corte d’appello di Torino il 17 giugno 2009 lo aveva condannato a otto mesi di reclusione per il reato più lieve di violenza privata.

Una condanna contro la quale la procura del capoluogo piemontese ha fatto ricorso con successo in Cassazione sostenendo che «l’esplorazione vaginale su donna non collaborativa non solo non può produrre alcun risultato certo e non esclude che l’uomo, sebbene fortemente contrariato dalla presunta disdicevole condotta della figlia, avesse agito su impulso sessuale».