Torino, corruzione: bufera sulla polizia municipale

Pubblicato il 17 Novembre 2009 - 21:52 OLTRE 6 MESI FA

Soldi, dai trecento ai cinquecento euro la settimana, in cambio delle loro radio di servizio. È bufera sulla polizia municipale di Torino: sei agenti, accusati di corruzione e peculato, sono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di una maxi inchiesta della Procura della Repubblica che ha portato all’emissione di 22 misure di custodia cautelare.

Nei guai anche i titolari di alcune carrozzerie e diversi autisti di carri attrezzi: pagavano tangenti per il noleggio delle radio che li aggiornava in tempo reale sugli incidenti stradali e sulla presenza di eventuali veicoli da rimuovere.

Questa mattina, all’alba, sono scattate le misure cautelari, eseguite dallo stesso Corpo di Polizia Municipale. «Il massimo della trasparenza», è stato il commento del sindaco Sergio Chiamparino, mentre l’Amministrazione comunale ha ricordato che «il coinvolgimento di pochi agenti del Corpo di Polizia Municipale nell’attività illecita nulla toglie alla qualità e all’impegno degli appartenenti al Corpo».

Nell’operazione «Condor», coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Sutera Sardo, sono finiti ai domiciliari gli agenti Alessandro Giardina, 43 anni, Walter Oberto Mallardi, 39 anni, Plinio Paduano, 43 anni e Vito Tanzi, 42 anni.

Stessa misura cautelare, disposta per il pericolo della reiterazione e dell’inquinamento delle prove, anche per gli specialisti di vigilanza della polizia municipale Antonio Palagonia e Dario Prono, 45 e 46 anni. Nei confronti di un settimo agente coinvolto nello scandalo, una donna, non è stata disposta nessuna misura di custodia cautelare perchè gravemente malata. Per gli altri sedici indagati, in prevalenza carrozzieri e autisti di carri attrezzi, è invece scattato l’obbligo di firma.