Torino, aveva preso a martellate la moglie: fermato dopo due giorni di fuga

Pubblicato il 28 Aprile 2010 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA

Una fuga per trovare rifugio dai parenti, dopo aver cercato di uccidere la moglie a martellate. Alla fine, dopo il viaggio Torino-Reggio Calabria e ritorno, Nicolò Colonna si è costituito dai carabinieri di Nichelino, in provincia di Torino.

L’uomo 53 anni, lunedì aveva aggredito la moglie a colpi di martello, per poi cercare di finirla strangolandola con del filo di ferro. Ma la donna è riuscita comunque a sopravvivere e le sue condizioni di salute, dopo il ricovero all’ospedale Santa Croce di Moncalieri, non destano preoccupazione. Dopo il tentato omicidio il marito era fuggito verso il paese di origine, Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria.

Sarebbero stati proprio i parenti calabresi dell’uomo a convincerlo a costituirsi dopo che questi erano stati contattati dai carabinieri. I militari li avevano informati che la moglie non era morta chiedendo ad essi di comunicare la notizia all’uomo. In questo modo hanno così “salvato” anche lui, che in un primo momento aveva pensato al suicidio: “Non avevo letto i giornali – ha confermato l’uomo ai carabinieri della tenenza di Nichelino, dove si è costituito – ed ero convinto che fosse morta”.

Dopo essere stato convinto a costituirsi dai parenti, Colonna ha deciso di intraprendere il viaggio di ritorno, sempre con mezzi di fortuna come aveva fatto all’andata. Una volta arrivato in caserma in condizioni molto precarie  i carabinieri hanno provveduto a farlo sfamare e lavare prima di portarlo in procura per l’interrogatorio col pubblico ministero Dionigi Tibone. Ora Colonna è sottoposto a fermo per tentato omicidio.