Trifone Ragone-Teresa Costanza: 800 persone ascoltate

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Dicembre 2015 - 18:19 OLTRE 6 MESI FA
Trifone Ragone-Teresa Costanza: 800 persone ascoltate

Trifone Ragone-Teresa Costanza: 800 persone ascoltate

ROMA – Un’inchiesta accurata e dai numeri impressionanti: per la morte di Trifone Ragone e Teresa Costanza gli inquirenti hanno ascoltato in tutto la bellezza di 800 persone. Più di 30 di queste persone sono state ascoltate a Somma Vesuviana, paese di origine di Giosuè Ruotolo, unico indagato per la morte dei due fidanzati, uccisi a Pordenone il 17 marzo scorso.

Ruotolo era un militare, esattamente come Ragone, e i due ragazzi avevano diviso l’appartamento. Gli inquirenti lo accusano ma resta da chiarire il movente. Con una ipotesi: Ruotolo si era infatuato di Trifone? Nei giorni scorsi i pm sono andati a Somma Vesuviana per ascoltare, come persona informata sui fatti, la fidanzata di Giosuè Ruotolo. Scrive Susanna Salvador per il Gazzettino:

“Ci si interroga anche sugli esiti degli accertamenti del Ris dei carabinieri, attesi a giorni. Se gli inquirenti ne fossero già a conoscenza, la trasferta a Somma Vesuviana potrebbe essere veramente importante. Ma si tratta solamente di un’ipotesi non suffragata dall’ufficialità. La Procura ha confermato che per ora l’unico indagato per il duplice omicidio del palazzetto è Giosuè Ruotolo. Il giovane militare che per qualche tempo ha abitato, assieme ad altri due commilitoni, con Trifone Ragone. Trifone, ucciso a sangue freddo mentre si trovava in auto con la fidanzata Teresa Costanza nel parcheggio del palazzetto. Stavano rientrando a casa, quell’appartamento dove avevano cominciato a loro nuova vita a due. N on hanno avuto il tempo di reagire, di fiatare, colpiti dalle pallottole sparate da una vecchia Beretta 7,65. Una pistola che i carabinieri hanno ritrovato dopo lunghi mesi di indagini nel laghetto del parco di San Valentino. Ruotolo, dopo aver detto agli inquirenti di essere rimasto a casa la sera del duplice omicidio, è stato costretto a cambiare versione. Le telecamere comunali lo hanno ripreso, proprio quel 17 marzo, nella zona del palazzetto: ha ammesso di essere stato nel parcheggio del Crisafulli e anche in quello adiacente al parco. Ma si è sempre proclamato innocente”.