Verona: megatruffa sui prodotti biologici: nessun “danno alimentare”

Pubblicato il 6 Dicembre 2011 - 08:20 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Megatruffa nel settore dei prodotti biologici scoperta dalla Guardia di finanza. I militari del comando di Verona hanno sequestrato oltre 700 mila tonnellate di prodotti alimentari falsamente biologici che venivano commercializzati e scoperto un giro di fatture false per oltre 200 milioni di euro. Sei le persone arrestate.

Gli arresti, disposti dal gip di Verona, sono stati eseguiti a nella citta’ veneta e a Ferrara, Pesaro Urbino e Foggia. L’indagine riguarda una gigantesca frode nel settore della vendita di prodotti biologici e ha portato anche al sequestro di oltre 2.500 tonnellate di merce (frumento, favino, soia, farine e frutta fresca) spacciata per biologica. Secondo le indagini, i sei arrestati hanno immesso sul mercato una quantita’ di prodotti falsamente biologici che corrispondono al 10% dell’intero mercato nazionale.

Non ci sarebbero problemi di possibili danni alimentari, secondo quanto finora accertato, riguardo alla mega truffa. ”Allo stato – rassicura il comandante provinciale della Guardia di Finanza, col. Bruno Biagi – non ci sono elementi per dire che questi prodotti sono dannosi per la salute. Non ci risulta esserci pericolo, sulla base dei dati che abbiamo a disposizione, per chi ha consumato questi prodotti”. Il comandante evidenzia comunque che nel quadro delle indagini sono state materialmente sequestrate 2.500 tonnellate di prodotti, mentre il resto dello smercio e’ stato ricostruito solo sulla carta, sulla base delle diverse documentazioni che accompagnano il ‘viaggio’ dei prodotti alimentari indicati come biologici dalla coltivazione alla distribuzione per il mercato.

Le persone arrestate sono accusate di frode in commercio, associazione per delinquere, falso materiale ed emissione di fatture inesistenti le sette persone: si tratta di cinque uomini e due donne. La frode accertata dalle fiamme gialle, nel corso di una indagine durata oltre un anno, sarebbe andata avanti almeno del 2007. Gli arrestati, titolari di aziende e in un caso dipendenti di un ente di certificazione alimentare, sono tre veronesi, due marchigiani, un pugliese e un emiliano. Nel corso di questi anni, secondo quanto evidenziato dalle verifiche sulla tracciabilita’ dei prodotti immessi sul mercato, sarebbero sarebbero stati distribuiti con etichetta ‘biologico’ prodotti provenienti da Paesi terzi, come la Romania, o destinati ad altro tipo di alimentazione o semplicemente frutto di coltivazioni normali. Il tutto per un valore di oltre 220 milioni di euro, pari a circa 7 milioni di quintali di prodotti immessi sul mercato.