Libia, Algeria, Bahrein: il mondo arabo “brucia”. Tripoli oscura la rete, almeno 84 morti

Pubblicato il 19 Febbraio 2011 - 19:00 OLTRE 6 MESI FA

Gheddafi

ROMA –  Sarebbero almeno 84 i morti negli ultimi due giorni in Libia per la repressione delle manifestazioni di protesta contro Gheddafi da parte delle forze di sicurezza. Lo rivela un rapporto di Human Rights Watch.

Il procuratore generale libico ha aperto un’inchiesta sulle uccisioni, ma intanto internet in nottata è stato bloccato. In Bahrein l’opposizione respinge l’offerta di negoziato avanzata dal principe ereditario e in mattinata riprendono i disordini. In Yemen uno studente muore in scontri con i filogovernativi, in Algeria la polizia cerca di impedire una grande manifestazione nella capitale.

Per la ong Human Rights Watch i morti per la repressione in Libia sono stati soprattutto a Bengasi, capoluogo della Cirenaica tradizionalmente ostile a Gheddafi. Venti persone sono state uccise giovedì 17, 35 ieri.

Giovedì secondo la ong erano state uccise 23 persone ad Al Baida, 3 ad Ajdabiya e 3 a Derna, tutte città dell’est come Bengasi. Un video diffuso sul sito del gruppo di opposizione Almanara mostra l’uccisione di uno dei manifestanti di Al Baida, colpito alla testa da una fucilata. Nella notte l’accesso a internet in Libia è stato bloccato. Stamani non si registrano incidenti, ma ieri a Bengasi e Ajdabiya le proteste sono andate avanti per tutta la sera. Il procuratore generale libico Abdelrahman Al-Abbar ha ordinato un’inchiesta sugli scontri e le uccisioni.

Tutto il mondo arabo intanto ribolle. In Bahrein il re incarica il principe ereditario di trattare con l’opposizione, ma questa respinge di fatto l’offerta, chiedendo come condizione che il governo si dimetta. In tarda mattinata i blindati hanno lasciato la piazza delle Perle, epicentro delle proteste, ma la polizia ha subito caricato i manifestanti che cercavano di tornarci. L’unione generale dei sindacati del Bahrein ha convocato uno sciopero generale illimitato a partire da domani per chiedere la libertà di manifestare in maniera pacifica, senza l’intervento delle forze dell’ordine.

In Yemen si sono stati scontri intorno all’Università di Sanaa fra oppositori e sostenitori del presidente. Uno studente è rimasto ucciso.

Ad Algeri la polizia è praticamente riuscita a disperdere le centinaia di manifestanti che da questa mattina tentano di riunirsi in Piazza Primo maggio, nel centro di Algeri. Migliaia di agenti in tenuta anti sommossa, ha constatato l’Ansa sul posto, hanno circondato l’intero quartiere presidiato anche da decine di blindati delle forze di sicurezza. I manifestanti sono stati divisi in piccoli gruppi e respinti, in alcuni casi con violenza, nelle vie laterali, vicino alla piazza. Tra la folla, anche una trentina di giovanissimi sostenitori di Bouteflika che hanno tentato di provocare i manifestanti, circondando anche i leader dell’opposizione. ”Sono profondamente scosso”, ha detto il segretario della Lega per i diritti umani (Laddh), Mustapha Bouchachi, ”quello che sta succedendo è molto grave”. Un elicottero continua a sorvolare il quartiere e controlla gli spostamenti dei manifestanti.

Tra questi ultimi, c’era anche il deputato algerino del partito di opposizione “Raggruppamento per la cultura e la democrazia (RCD), Tahar Besbes, finito in coma dopo essere stato colpito da un pugno da un agente durante la manifestazione. Lo riferisce all’Ansa il portavoce del partito, precisando che il deputato ha battuto violentemente la testa cadendo a terra. Il deputato dell’Rcd si trova ricoverato in rianimazione all’Ospedale Mustapha Pacha, a pochi passi da piazza Primo Maggio.

”Dopo essere stato colpito al ventre da un agente”, ha precisato, ”ha sbattuto la testa e ha perso i sensi” e ”per alcuni minuti è rimasto a terra”. ”La polizia ha impedito che venisse trasportato via subito dalla protezione civile”, ha aggiunto. ”Soltanto l’insistenza di alcuni manifestanti ha convinto gli agenti a lasciar passare i soccorsi”.

Anche a Gibuti, piccolo stato africano all’imbocco del Mar Rosso, stamani sono ripresi gli scontri fra la polizia e i manifestanti dell’opposizione.