Il “photoshop” nell’antico Egitto: Nefertiti non era così bella

Pubblicato il 20 Settembre 2010 - 17:00 OLTRE 6 MESI FA

Il photoshop non è utilizzato solo dalle star per apoparire più belli in copertina o su qualche cartellone pubblicitario, ma anche dalla bella Nefertiti. Nuovi studi sembrano indicare che i lineamenti della vera Nefertiti, la famosa regina d’Egitto, considerata la madre di Tutankhamen, erano meno perfetti di quanto si è creduto fino ad ora. Qualcuno, a un certo punto, decise di cambiarli, in meglio, per scolpire la statua che è l’unica effige lasciataci di lei dall’antichità.

L’artista sottopose il monumento originale all’equivalente di un lifting, rendendo il viso più snello, il naso più dritto e facendo scomparire rughe e imperfezioni dalla pelle. Se ciò fosse dovuto al semplice desiderio di farla apparire più bella di come era nella realtà, o a qualche intervento di chirurgia plastica avanti Cristo, è un mistero che solo gli archeologi potranno forse svelare.

La nuova scoperta è stata annunciata nei giorni scorsi dalla storica britannica Bettany Hughes al festival letterario di Woodstock. La studiosa ha reso noto di avere partecipato recentemente alle ricerche di una squadra di specialisti che hanno sottoposto il busto di Nefertiti, l’unico memento rimasto delle regina egiziana, a un esame con lo scanner.

Il busto è uno degli oggetti più noti dell’antichità, paragonato per valore e importanza soltanto alla maschera di Tutankhamen. Dentro alla statuta della regina, che morì nel 1330 avanti Cristo a un’età frai 29 e i 38 anni, i ricercatori hanno trovato così un secondo volto di pietra.