Nei guai con la giustizia e sull’orlo della bancarotta: la Svizzera potrebbe “sfrattare” Lele Mora

Pubblicato il 22 Marzo 2011 - 01:18 OLTRE 6 MESI FA

Lele Mora

ROMA – E’ da anni l’agente dei vip, uno che in Svizzera era stato accolto a braccia aperte anche e soprattutto per il suo conto in banca. Ora, però, Lele Mora rischia. Scrive Mauro Spigonesi per “Il Caffè” e Dagospia puntualmente ribatte, che la situazione, per l’agente, si è complicata. E non poco.

In ballo non c’è solo l’affaire Ruby e l’accusa di favoreggiamento della prostituzione. C’è anche la questione del rischio crac delle attività dell’agente. Ora, spiega Spigonesi, “l’autonomia finanziaria, e un reddito di oltre 100 mila franchi” sono due delle condizioni che servono per avere il permesso di residenza in Svizzera.

Facile ipotizzare che, in caso di condanna, tutto questo potrebbe venir meno. Non si tratta tanto della questione della prostituzione. E’ la questione dei soldi quella che conta. Spiega “Il Caffè”: “E di pochi giorni fa la notizia che il manager dello spettacolo ha ottenuto dal premier Silvio Berlusconi quasi tre milioni di euro, in gran parte depositati (dicono le carte processuali riportate dalla stampa) alla Bsi di Lugano. Di questi soldi, che secondo l’accusa sono stati pagati da Berlusconi per le ragazze che Mora portava ad Arcore, mentre per la difesa erano solo un semplice prestito a un amico in difficoltà (Mora dice che dovrà restituire i denari in cinque anni e che le parti hanno le fotocopie degli assegni), si parlerà sicuramente il 6 aprile al palazzo di Giustizia di Milano, dove il giudice Filippo Lamanna dovrà decidere su due istanze”.

Quali? Spigonesi è chiaro: “Una presentata dai pubblici ministeri Eugenio Fusco e Maurizio Carducci e un’altra dal curatore fallimentare, Salvatore Sanzo: entrambe sollecitano l’immediato fallimento personale di Mora indebitato con le sue società per svariati milioni di euro. Richiesta che se dovesse essere accolta bloccherebbe qualsiasi attività dell’agente delle star”.

Ora, se per Mora dovesse scattare il fallimento, verrebbe chiaramente meno il requisito dell’autonomia finanziaria. Ma non tutto sarebbe perduto, c’è una scappatoia. L’agente dovrebbe trovare un “garante” e potrebbe rimanere in Svizzera. Se è riuscito a farsi prestare 3 milioni di euro, in effetti, l’impresa di trovare qualcuno che garantisca per lui potrebbe non essere impossibile.