Alitalia venduta o liquidata? Calenda: “Tra 6 mesi sapremo”. Ipotesi prestito ponte Ue

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Aprile 2017 - 19:40| Aggiornato il 26 Aprile 2017 OLTRE 6 MESI FA
Alitalia venduta o liquidata? Calenda: "Tra 6 mesi sapremo". Ipotesi prestito ponte Ue

Alitalia venduta o liquidata? Calenda: “Tra 6 mesi sapremo”. Ipotesi prestito ponte Ue

ROMA – Alitalia venduta o liquidata? Calenda: “Tra 6 mesi sapremo”. Ipotesi prestito ponte Ue. “L’Unione europea può dare per un periodo di tempo limitato” il via libera a un aiuto pubblico “per un orizzonte di 6 mesi, a condizioni molto precise che negozieremo sotto forma di prestito”. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda al Tg3 precisando che si tratterà di un “ponte finanziario transitorio” e non di “una nazionalizzazione né di “cinque anni di amministrazione straordinaria” o di “miliardi di euro di perdite”.

La cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione“, ha aggiunto Calenda. “Se ci saranno aziende interessate a rilevarla questo è tutto da vedere, è prematuro”.

Ad ogni modo il copione che aspetta nei prossimi giorni l’ex compagnia di bandiera è in gran parte già scritto. Dopo il Cda di martedì che ha convocato l’assemblea dei soci per il 27 aprile per avviare le procedure per chiedere l’ammissione all’amministrazione straordinaria. Spetta poi al Presidente del Consiglio a nominare con un decreto l’organo commissariale che può essere composto da uno fino a tre commissari.

Nel 2008 per Alitalia il commissario fu uno solo, Augusto Fantozzi, così come per Parmalat ci fu un solo commissario Enrico Bondi. Ilva, invece, anche per la complessità della vertenza che ha aspetti ambientali molto importanti ha tre commissari, uno dei quali Corrado Carrubba responsabile si questi specifici aspetti. Da quel momento una parte importante dei pagamenti vengono “congelati”, si continuano a pagare gli “stipendi”, l’obiettivo è quello di migliorare l’operatività, ristrutturare l’azienda per poter poi venderla al meglio.

Nel corso di questo ciclo ci possono essere due vie. Arrivare a un concordato, cioè un accordo, con i creditori e poi andare avanti. La seconda ipotesi, più probabile, è quella di cercare un acquirente, con il passivo in capo alla procedura concorsuale e l’attivo ceduto ai nuovi acquirenti (il prezzo eventuale pagato dal nuovo acquirente sarebbe poi distribuito ai creditori secondo ordini di precedenza stabiliti per legge). In mancanza di nuovi acquirenti o nuovi finanziatori (o un intervento dello Stato) il commissario (o i commissari) dovrebbero chiedere il fallimento della società con la dichiarazione di insolvenza da parte del Tribunale.