Auto, il mercato russo in ripresa: sesto al mondo entro il 2020

Pubblicato il 18 Febbraio 2011 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il mercato russo dell’auto è uno dei più promettenti nel panorama globale e lo conferma uno studio della Boston Consulting, che stima per la Russia l’ascesa nella classifica mondiale dall’attuale decima posizione al sesto posto entro il 2020, e il superamento della Germania entro il 2018, diventando così il più grande mercato del Continente europeo.

Le vendite di auto in Russia, secondo lo studio, dovrebbero quindi passare dagli 1,91 milioni del 2010 a 4 milioni. Anche se le vendite in Russia si sono dimostrate altalenanti negli ultimi anni, con vette elevate nel 2008, prima della crisi, e pesanti crolli nel 2009, quest’anno il mercato sembra aver ripreso il volo, segnando un progresso del 30% rispetto al 2009.

Certo, il confronto con i livelli pre-crisi del 2008 è ancora deludente (-34%) ma, secondo gli esperti, il mercato dell’auto in Russia potrebbe decollare rapidamente e la spinta principale, secondo uno studio di PwC Autofacts, dovrebbe arrivare dalla politica di eco-incentivi adottata dal governo che sta spingendo i costruttori esteri a sbarcare nel Paese.

Prima della crisi, lo Stato concentrava la propria politica di stimolo all’industria dell’auto proteggendola dalla concorrenza estera, tramite l’adozione di dazi all’importazione. Ora invece si punta di più a renderla competitiva nel panorama mondiale.

Lo studio di Boston Consulting – riportato da Reuters – evidenzia che oggi ci sono le condizioni di stabilità per salire a 3 milioni di unità all’anno già nel 2013, e arrivare a 4 milioni entro il 2020, superando la Germania entro il 2018 e diventando così il più grande mercato del Continente europeo.

Oltre alla migliorata situazione economica e al sostegno che il Governo sta dando alla rottamazione delle auto più vecchie, le condizioni che lasciano ipotizzare il traguardo dei 4 milioni di unità vendute ogni anno entro il 2020 – secondo lo studio – sarebbero le numerose cooperazioni e partecipazioni azionarie di grandi gruppi automobilistici con aziende locali, la conseguenza di una maggiore e qualificata produzione locale, e la complessiva modernizzazione del parco circolante.

[gmap]