Berlusconi prova la “carta Irap”. Promessa di sconto sulla tassa alle imprese

Pubblicato il 31 Gennaio 2011 - 18:58 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi prova la carta Irap. L’idea, annunciata tra le righe del comunicato  è quella di una legge delega che permetta alle imprese di dedurre una percentuale dell’imposta sul fatturato.

Domani al termine del Consiglio dei ministri ne sapremo qualcosa di più e si potrà valutare la sostanza della promessa. Per ora, infatti, il premier si è limitato all’annuncio, mentre  non è stata nota né l’entità della deduzione né dei tempi dello sconto. Chiaro che, trattandosi di deduzione e non di abolizione (impossibile del resto per un’imposta che finanzia massicciamente la Sanità),  la differenza la farà la percentuale: uno sconto del 10% neanche lo si sente. Ben diverso se dovesse trattarsi di una deduzione massiccia: a più di qualcuno tornerebbe il sorriso.

Il pensiero corre subito ad Emma Marcegaglia, la presidente degli industriali che, qualche giorno fa ha definito “insufficiente” l’azione del governo degli ultimi sei mesi. E’ bastato un accenno del premier alla parola “crescita” per accenderla con un entusiasmo nuovo. E “deduzione”, come parola, è ancor più evocativa di crescita, almeno per certe orecchie.

Sul piano politico la sensazione è quella di una mossa che ha il sapore della campagna elettorale anticipata. Dall’Ici al bollo auto il premier ha abituato gli italiani ad annunci di taglio delle tasse. Ed oggi, all’angolo per il caso Ruby e con una maggioranza alla Camera tutt’altro che rassicurante, il premier rispolvera l’annuncio del taglio suggestivo. Il tutto nel mezzo di uno scontro durissimo, una volta tanto, col leader del Pd Pier Luigi Bersani. Il premier ha chiesto al Pd un patto “bipartisan” per la crescita economica. Bersani ha sentito puzza di bruciato ed ha schiaffeggiato la mano tesa con un secco no e la reiterata richiesta del “passo indietro”. E Berlusconi ha subito pensato al “piano B”: risposta aspra al Pd definito “insolente e irresponsabile” e mini annuncio sull’Irap.

Altro nodo, per il premier, è quello del ministro “non ci sono i soldi” Giulio Tremonti. Che Berlusconi da tempo sia diventato insistente sul fronte della spesa pubblica (visto che porta consenso di cui il premier, oggi più che mai, ha bisogno) non è un mistero. Altrettanto manifesta e reiterata è la risposta “predefinita” di Tremonti: non si può fare, non ci sono i soldi. Certo, trattandosi di imposta regionale, l’attento economista potrebbe essere un po’ più permissivo.

L’idea di mettere le mani sull’Irap, per Berlusconi, non è comunque una novità assoluta. Ad ottobre 2009, parlando alla confederazione nazionale dell’artigianato aveva parlato di un piano allo studio per un taglio graduale dell’imposta per arrivare (non si sa bene in che tempi) alla sua abolizione. All’annuncio di allora ognuno reagì come da copione: Confidustria esultò e i sindacati dissero “prima i salari”. Poi, per un anno e qualche mese, l’Irap tagliata è scomparsa. Domani, invece, riapparirà sul tavolo del Consiglio dei ministri.