Conti pubblici, il fabbisogno peggiora a luglio: rosso di 8,8 mld

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Agosto 2013 - 23:44 OLTRE 6 MESI FA
Conti pubblici, il fabbisogno peggiora a luglio: rosso di 8,8 mld

Conti pubblici, il fabbisogno peggiora a luglio: rosso di 8,8 mld

ROMA – Peggiora di quasi 10,8 miliardi il fabbisogno dello Stato che a luglio ha registrato un rosso di 8,8 miliardi a fronte di un avanzo di 1,998 mld del 2012. Nel bimestre giugno-luglio, invece, il peggioramento sarebbe di solo 2,3 miliardi passando da un avanzo di 7,6 miliardi ad uno di 5,3 miliardi. Va detto però che il dato risente di scadenze tecniche e dall’economia arrivano i primi segnali positivi, che sembrano presagire una ripresa oramai dietro l’angolo: l’indice Pmi dell’Italia è tornato a crescere dopo due anni.

A conti fatti il dato cumulato mostra che nei primi sette mesi dell’anno il ‘‘deficit di cassa” si avvicina ai 51 miliardi, quasi il doppio dei 27,2/27,4 miliardi del 2012. Il Tesoro spiega comunque che questi dati sono in linea con le previsioni annuali e che risentono di molti aspetti: ad esempio le risorse pagate per il fondo Esm, quello salva-stati, e per l’aumento di capitale della Banca Europea per gli Investimenti.

Poi ci sono nel mese differenti scadenze tecniche: considerando giugno e luglio, cioè i due mesi delle dichiarazioni dei redditi delle persone e delle imprese, si registra un avanzo di 5,3 miliardi, certo più basso di 2,3 miliardi rispetto allo scorso anno, ma sempre un avanzo. Maggiori rimborsi, rinvio dell’Imu, spese degli enti pubblici per pagare i debiti: tutto ha influito a peggiorare i conti.

Dall’economia reale però si respira aria di ripresa. Per la prima volta negli ultimi due anni l’indice Pmi, che misura la propensione dei direttori acquisto del settore manifatturiero, è tornato a salire. E soprattutto è passato dal 49,1 al 50,4%, un valore che segna che la svolta – la famosa luce in fondo al tunnel – è oramai a portata di mano. ”A questi livelli il Pmi manifatturiero indica la fine della recessione del settore industrial all’inizio del terzo trimestre – afferma in una nota l’economista di Unicredit Loredana Federico – e per questo e’ di buon auspicio per le nostre attese di una stabilizzazione economica nel terzo trimestre”.

Non è comunque il primo segnale per l’Italia: già il 19 luglio l’Istat aveva diffuso i dati sul fatturato di maggio dell’industria. Anche in questo caso l’indicatore era stato positivo. Rispetto al mese di aprile, che pure aveva segnato un incremento, l’indice aveva evidenziato un ulteriore incremento dello 0,1%. Ma se è vero che una rondine non fa primavera, a distanza di pochi giorni un analogo segnale positivo era stato messo a segno dalle vendite al dettaglio nel settore del commercio.

Un altro +0,1% al quale era poi seguita la diffusione, da Bruxelles, dell’indicatore della fiducia in Europa. A Luglio l’Economic Sentiment Indicator ha segnato un progresso di 1,2% trainato però da un +2,9% dell’Italia. Insomma, i segnali di una ripresa oramai imminente cominciano ad essere numerosi.