Crisi, Draghi: “Export Italia a +12%”. E’ il segno che la ripresa c’è e si vede

di Viola Contursi
Pubblicato il 18 Dicembre 2012 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA
Mario Draghi (Foto LaPresse)

BRUXELLES – L’Export italiano ricomincia a crescere, è aumentato del 12% a ottobre. Ad annunciarlo è stato il presidente della Bce, Mario Draghi, e tra le righe si legge che la ripresa, anche da noi, è possibile. Ed è possibile in quei termini già annunciati a più riprese da Corrado Passera: nella seconda metà del 2013. Mentre quindi noi in Italia parliamo tutto il tempo di cosa farà o non farà Mario Monti, di cosa dice o non dice Silvio Berlusconi, delle sue fidanzate, delle escort e di compagnia cantando, l’economia si sta riprendendo e non ce ne accorgiamo nemmeno.

Eppure i dati forniti da Draghi per l’export sono un’ottima notizia, una ventata di freschezza di quelle di cui abbiamo bisogno, dopo anni di crisi e un 2012 di tasse e austerity. Perché se l’export ricomincia a crescere significa che le potenze straniere, in crescita a loro volta, ricominciano a comprare, pompano soldi nella nostra economia, fanno riprendere le aziende, che a loro volta assumono personale, che a loro volta riprendono a consumare. E il ciclo economico riprende vita.

Gli Stati Uniti sono già in crescita e pronti ad acquistare. La ventata di ripresa arriverà presto in Europa, così che riprenderanno anche gli acquisti in Italia da parte della Germania. Secondo i dati forniti da Draghi, tutto questo sta ricominciando ad accadere: la nostra economia ha la possibilità di vedere la luce entro la metà del prossimo anno.

E l’export come segno di ripresa imminente sembra un film già visto negli anni’90 quando l’Italia iniziò a uscire da anni difficili di crisi proprio grazie all’aumento degli acquisti da parte degli investitori stranieri. Peccato che di queste cose troppo spesso non abbiamo grande memoria. Nemmeno per esultare d’ottimismo.