Tremonti: “La crisi non è finita. E’ come un videogame… ostacoli più difficili”

Pubblicato il 6 Gennaio 2011 - 12:14| Aggiornato il 7 Gennaio 2011 OLTRE 6 MESI FA

“La crisi non è finita”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti alla Conferenza ‘Nuovo mondo, nuovo capitalismo’ riferendosi complessivamente alla situazione internazionale. “E’ come vivere in un videogame, compare un mostro, lo combatti, lo vinci, ti rilassi e subito spunta un altro mostro più forte del primo”. Insomma: “si dice che va tutto bene, ma ne siamo proprio sicuri?”, si è chiesto il ministro.

Tremonti rilancia la proposta di emettere eurobond in sostituzione parziale del debito pubblico nazionale dei paesi europei. “Non si tratta di una questione tecnica, ma politica” dice il ministro. Quanto alle preoccupazioni emerse nel dibattito sull’eurobond, tremonti ricorda che “nessun paese in Europa sta facendo ‘deficit spending’, anzi tutti stanno facendo l’opposto”.

“Che l’Europa risorga”. Tremonti cita il discorso di Winston Churchill del 1946 dopo la seconda guerra mondiale. “Se si guarda al futuro geopolitico è evidente che la competizione – sottoline il ministro – è tra continenti” e per questo è necessario che l’Europa abbia un ruolo nel suo insieme.

“La crisi – continua Tremonti – ha mantenuto i confini politici ma non ha mantenuto i confini economici e il rischio è senza confini”. Sottolineando poi che negli anni passati si è posto troppo l’accento sui budget e i debiti pubblici “quando poi invece la crisi è arrivata dal settore privato”, Tremonti ha sottolinea che non è più possibile pensare che “se un business va bene è ok e ci sono i dividendi mentre se non va bene la responsabilità è limitata”.

Alcuni Paesi ”hanno salvato le banche e con esse la speculazione”, il risultato ”è che siamo tornati quasi al punto di partenza”, ha concluso Tremonti.