Debiti PA, stop tassa su sigarette elettroniche. Tagli a editoria, ministeri…

Pubblicato il 13 Maggio 2013 - 17:52 OLTRE 6 MESI FA
Depiti PA, salta tassa su sigarette elettroniche. Tagli a editoria, ministeri...

Depiti PA, salta tassa su sigarette elettroniche. Tagli a editoria, ministeri…

ROMA – Stop alla tassa sulle sigarette elettroniche. Cari fumatori di e-cig potete dunque tirare uno sospiro di sollievo, anzi una svapata di sollievo: salta l’accisa inizialmente prevista per l’adeguamento delle tasse sulle bionde elettroniche a quelle per le sigarette con tabacco, necessaria a coprire una parte dei debiti della Pubblica Amministrazione. Tra le coperture alternative individuate arriva un mini taglio da 15 milioni al fondo per la riduzione delle tasse, tagli per alcuni ministeri e, dal 2015, un calo dei fondi per l’editoria (17,35 mln) e per i Paesi in via di sviluppo (20 mln).

L’emendamento riguarda un meccanismo complesso definito ”patto verticale incentivato” che dà maggiore spazio di manovra alle Regioni che a loro volta possono aiutare Comuni e province nel pagamento delle spese relative ad investimenti.

La copertura di una parte dell’emendamento, inizialmente prevista con l’introduzione dell’accisa anche per i prodotti contenenti nicotina o sostanze sostitutive del consumo di tabacco, è stata invece sostituita con una serie di micro-tagli. Viene ridotto di 10 milioni nel 2014 e di 5 milioni nel 2015 il fondo per gli interventi strutturali di politica economica (fondo Ispe) che di fatto, introdotto con la finanziaria del 2005, avrebbe dovuto essere utilizzato ai fini della riduzione delle tasse.

Altri tagli riguardano fondi da ripartire appostati presso il ministero dell’economia, in particolare accantonamenti per il ministero del lavoro (700 mila euro nel 2014 e 4,8 nel 2015) e per il ministero degli affari esteri (4,3 milioni nel 2014 e 15,5 a decorrere dall’anno 2014).

Alcune riduzioni scatteranno invece dal 2015 e riguardano risorse appostate nella tabella C dell’ultima finanziaria. In questo caso il primo taglio è di 17,35 milioni, sottratti ai 144 milioni stanziati in precedenza in favore dell’editoria. IL secondo taglio è invece da 20 milioni e incide sui 111,8 milioni previsti per gli aiuti pubblici in favore dei Paesi in via di Sviluppo.

Immediata la reazione del comparto editoria. “I tagli a casaccio sono sbagliati. Mentre per l’editoria serve un disegno riformatore che anzi, richiede risorse”. E’ quanto afferma il segretario della Fnsi, Franco Siddi che boccia la scelta di coprire un emendamento del decreto sui debiti Pa, riducendo le risorse a sostegno dell’editoria.

”E’ una scelta sbagliata – afferma Siddi – La fretta fa fare gattini ciechi e questo senza voler mancare di riguardo a nessuno, e nemmeno al Parlamento, perche’ comprendiamo l’esigenza per trovare risorse per le autonomie locali e lo sviluppo. Ma se si tolgono risorse a settori che incidono non solo sul fronte del lavoro ma anche su quello dei valori, come per i tagli all’editoria e ai paesi in via si viluppo, non possiamo che giudicare le scelte come sbagliate”.

Per Siddi ”nell’editoria è necessario intervenire con un disegno riformatore che non può partire da tagli a casaccio, ma ha bisogno invece di risorse e destinazioni e qualificazioni ragguardevoli. Non bisogna invece dare spazio ad esigenze di propaganda che in alcuni casi arrivano da scorie dell’ultima campagna elettorale’‘.

Ma il presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, assicura che “tutti i tagli fatti in emergenza sul 2015, all’interno del dl Pa, sono previsti solo in una logica di equilibrio dei conti e saranno ripristinati con la prossima legge di stabilità”. “Sono pertanto prive di fondamento le polemiche sui tagli all’editoria e alla cooperazione allo sviluppo, per i quali sono previsti solo dei momentanei spostamenti di poste di bilancio”.