Diesel verso il razionamento? Il taglio delle forniture dalla Russia minaccia il mondo: lo dicono gli importatori

Diesel verso il razionamento, non solo in Europa? Il taglio delle forniture dalla Russia (causa sanzioni) minaccia il mondo: lo dicono gli importatori.

di Caterina Galloni
Pubblicato il 23 Marzo 2022 - 13:36 OLTRE 6 MESI FA
Diesel verso il razionamento? Il taglio delle forniture dalla Russia minaccia il mondo: lo dicono gli importatori

Diesel verso il razionamento? Il taglio delle forniture dalla Russia minaccia il mondo: lo dicono gli importatori (Foto d’archivio Ansa)

Diesel verso il razionamento? A causa delle sanzioni alla Russia, scrive il Financial Times, potrebbe esserci scarsità di quel tipo di carburante. Lo hanno confermato al giornale inglese di proprietà giapponese, i capi di tre delle più grandi società multinazionali di commercio di materie prime: Vitol, Gunvor e Trafigura

Hanno stimato che a causa delle sanzioni alla Russia, al giorno potrebbero non essere importati fino a 3 milioni di barili di petrolio e dei prodotti derivati. Vitol, Gunvor e Trafigura lo hanno affermato al FT Commodities Global Summit a Losanna, in Svizzera. 

Diesel verso il razionamento in Europa e nel mondo?

“L’Europa importa dalla Russia circa la metà del diesel dalla Russia e l’altra metà dal Medio Oriente”, ha affermato Russell Hardy, amministratore delegato di Vitol, la più grande compagnia indipendente di commercio petrolifero al mondo. “C’è una carenza sistemica di diesel”.

In Europa le importazioni russe rappresentano circa il 15% del consumo di diesel mentre il petrolio greggio proveniente dalla Russia viene lavorato anche dalle raffinerie del continente.

Un altro amministratore delegato ha detto: “Il diesel non è un problema solo europeo ma mondiale. Lo è davvero. E’ di gran lunga il più colpito dei prodotti petroliferi perché l’Europa importa quasi 1 milione di barili al giorno di diesel russo e il mondo è prossimo ai minimi storici.

La major petrolifera francese TotalEnergies ha dichiarato che, a meno di non ricevere istruzioni contrarie dai governi europei, rescinderà i suoi contratti di acquisto di diesel russo “il prima possibile e al più tardi entro la fine del 2022”. “TotalEnergies importerà prodotti petroliferi da altri continenti, in particolare la sua quota di gasolio prodotta dalla raffineria Satorp in Arabia Saudita”, ha affermato la società in una nota.

2-2,5 milioni di barili di produzione petrolifera russa, suddivisi tra greggio e prodotti raffinati, scomparirebbero dal mercato mondiale. “Il mercato del diesel è estremamente ristretto. Diventerà ancora più ristretto”,

I trader di energia spingono sui governi per chiedere aiuti

La scorsa settimana i maggiori trader di energia d’Europa hanno esortato i governi e le banche centrali a fornire un sostegno di liquidità di emergenza per mantenere in funzione i mercati del gas e dell’energia. I bruschi movimenti dei prezzi innescati dalla crisi ucraina hanno messo a dura prova le contrattazioni delle materie prime.

I futures sul gas legati al TTF, il prezzo all’ingrosso del gas in Europa, sono passati da circa 80 euro al megawattora prima dell’invasione russa dell’Ucraina a oltre 300 euro all’inizio di marzo, per poi andare di nuovo sotto i 100 euro questa settimana. Due anni fa, i prezzi del gas in Europa erano inferiori a 20 euro al megawattora.