Donne d’Impresa: Irene Nassi, (Retificio Nassi srl) Cent’anni di reti ma non solo

di Orietta Malvisi Moretti
Pubblicato il 7 Aprile 2024 - 19:54
Donne d’Impresa: Irene Nassi, (Retificio Nassi srl) Cent’anni di reti ma non solo.

Donne d’Impresa: Irene Nassi,

Donne d’Impresa: Irene Nassi, (Retificio Nassi srl) Cent’anni di reti ma non solo.

 Sono reti da salumi – ma non solo –  quelle del Retificio Nassi, perché Irene Nassi si dedica personalmente anche a progetti tessili  per il settore delle calze e applicazioni inerenti  alla moda.  Una tranquilla signora di Empoli, si direbbe…  invece Irene Nassi è un vulcano con un mare – anzi un oceano – di idee innovative per la sua azienda che si occupa di un settore molto particolare, come quello delle “reti”.  Irene è sempre stata molto attiva nelle aziende di famiglia.

Oggi è titolare del Retificio Nassi e del pastificio Monti, oltre che responsabile  della gestione delle aziende immobiliari aziendali e di famiglia.  Mamma di Olimpia e Guido, che lavora con lei, è anche orgogliosamente nonna di Lapo, il nipotino figlio di Guido.  Come faccia a trovare anche il tempo per scrivere commedie in vernacolo empolese, non si sa.

Ma lo fa e riesce anche a metterle “in scena” con il Gruppo Teatrale dei “Ragazzi di Via XX Settembre”. Spettacoli bellissimi e realizzati sempre e solo a scopo benefico. Appassionata di viaggi che la vedono spesso volare in Africa dove alla gioia del viaggio unisce gli aiuti che riesce a portare personalmente presso varie Istituzioni locali. Un’imprenditrice che ha saputo organizzare la sua vita unendo l’ utile al dilettevole  senza dimenticare nemmeno l’Ulisse il famoso gattone, un birmano sacro bianco rosato che è la gioia di Irene ma anche prezioso amico di giochi del suo nipotino. Naturalmente da anni anche socia di Aidda Toscana per conoscerla meglio e di più le abbiamo chiesto.

Il suo Retificio Nassi, produce dai primi del ‘900 reti per il settore alimentare e altri utilizzi come: floricoltura, packaging industriale, borse per lo shopping, articoli sportivi.

Vorrei precisare che la radice del Retificio Nassi risale alla fine dell’ ‘800 quando il nonno di mio padre fondò l’azienda che naturalmente si è evoluta specializzandosi nel settore di produzione delle reti. Una caratteristica significativa della nostra azienda è che da sempre ha visto in prima linea anche le donne della mia famiglia che sono state variamente attive negli anni in cui era molto meno consueto trovare delle donne dirigenti aziendali.

Mio figlio Guido, al quale oggi è delegata la conduzione dell’azienda, rappresenta la quinta generazione che se ne occupa. Il settore principale è naturalmente il settore imballaggio e stagionatura, che assorbe quasi del tutto le energie, ma gli altri ambiti che diversamente si inseriscono nel contesto aziendale sono stimolanti e divertenti per cui la diversificazione diventa un piacere.

Com’è nata la sua passione per le commedie in vernacolo empolese? 

Credo di poter dire che questa vena artistica l’ho ereditata dalla famiglia di mia madre dove, a cominciare da mia nonna, sono numerosi gli esempi di scrittori, poeti e giornalisti. Naturalmente, come spesso succede nella vita, il mio impegno nasce per caso dalla volontà di creare qualcosa che ci permettesse di raccogliere fondi a scopo benefico, ma tanta fu la soddisfazione che quell’evento ha avuto un vero seguito e un discreto successo.

Quale il futuro del Retificio Nassi: sempre azienda di famiglia?

Non so valutare a lungo termine quale può essere il futuro aziendale, certamente, cogliendo la grande apertura mentale che le nuove generazioni hanno, credo che tutto sia possibile. Per adesso, comunque, leggo ancora l’orgoglio di trovarsi a guidare un’azienda che fa parte della storia del nostro territorio.

Pensa che il Retificio Nassi potrà avvalersi anche dei vari servizi che oggi è in grado di offrire l’Intelligenza Artificiale? 

Certamente proprio in virtù di un’ampia visione, che è fondamentale in ogni imprenditore, non vedo nessuna preclusione ad aprire gli orizzonti a qualsiasi situazione possa portare benefici e innovazione al proprio lavoro. Del resto questo è lo spirito che ha sempre mosso la nostra azienda dal 1800 ad oggi e proprio a questo credo si debba la sua longevità.

Retificio Nassi è una specie di comunità impegnata a Crescere, Innovare e Ispirare: merito anche del territorio empolese? 

Il territorio empolese è stato certamente importante, testimonianza sono diverse pubblicazioni storiche che riportano fotografie significative dei nostri funai che all’inizio del secolo scorso lavoravano intrecciando le funi sulle rive dell’Arno. Inoltre proprio i rapporti di grande stima reciproca ci hanno favorito nel creare una grande famiglia e una comunità dove, così come noi figli abbiamo sostituito i nostri padri nella conduzione aziendale, anche le nostre maestranze hanno avuto per alcuni una successione di padre in figlio.  Gli ottimi rapporti con il territorio ci hanno certo favorito nel nostro sviluppo e nella crescita.

Se non avesse seguito le aziende di famiglia, le sarebbe piaciuto fare la biologa?

I miei studi di Biologia hanno avuto una brusca interruzione perché in quel periodo si rese necessaria la mia presenza in azienda, ma la passione e la soddisfazione che ho sempre avuto non mi hanno fatto rimpiangere mai la mia mancata laurea. Mi sento quindi una privilegiata per aver avuto la grande opportunità di lavorare nelle mie aziende e di continuare a farlo.