Soldi in Svizzera: che fine ha fatto l’intesa Roma-Berna? E’ a un punto morto

Pubblicato il 20 Agosto 2012 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Che fine ha fatto l’accordo con Berna per il recupero dei soldi italiani illecitamente espatriati in Svizzera e custoditi nelle sue banche? Sembrava sempre a un passo dalla ratifica, in realtà resta in alto mare. Il modello doveva essere la doppia intesa firmata dal governo elvetico con Germania e Gran Bretagna. Non il massimo della vita, a rischio di essere disatteso, ma comunque qualcosa: l’ultimo incontro tra Monti e la presidente svizzera Eveline Widmer Schlumpf sui monti dell’Engandina si è risolto in un cordiale, proficuo…nulla di fatto.

La situazione rimane interlocutoria, in più ci si è messo un crescente malumore popolare intercettato da alcuni partiti elvetici, contrari alla liquidazione del più prezioso dei tesori nazionali: il segreto bancario. “Lo “stato di guerra” evocato da Monti a proposito dell’evasione fiscale (150 miliardi di euro “italiani” finiti in Svizzera sono stati occultati al Fisco) non può valere con la Svizzera. Non è che possiamo invadere il vicino. Né abbiamo la forza e il potere contrattuale degli Stati Uniti che per costringere Berna a un accordo serio minaccia l’arresto dei banchieri svizzeri in territorio americano,  il boicottaggio commerciale, il blocco delle attività svizzere in Usa. Anzi, sono gli svizzeri che pretendono riparazioni come il pagamento delle tasse all’origine dei frontalieri, una gestione più soft degli impegni burocratici di un paese finito nella black list dei non collaboranti…

D’altra parte anche la Germania ha qualche problema a far rispettare l’intesa che prevede un prelievo fisso del 34% dei soldi tedeschi in mano svizzera alla prima botta, poi il 26,3% sui depositi emersi a seguire. I lander, che godono di ampie autonomie e le usano tutte, possono mettere in forse se non pregiudicare del tutto le intese raggiunte a livello federale. L’opposizione, che è maggioranza nella Camera delle Regioni (Bundsrat), vuole di più e può far decadere l’accordo. Di più, nel Nord Reno Westfalia sono in possesso di un cd con i nomi scottanti degli evasori. Ira funesta a Berna, imbarazzo a Berlino. Intanto, a tutti gli evasori, specie italiani, il messaggio che arriva è tranquillizzante:  continuate come sempre e, casomai, c’è tutto il tempo per trasferire i soldi a Honk Kong o Singapore.