Federalismo municipale “blindato” con la fiducia. Bossi: “Meglio essere sicuri”

Pubblicato il 1 Marzo 2011 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi e ROberto Calderoli

ROMA – Il governo decide di “blindare” in Parlamento anche il decreto sul federalismo municipale. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, durante la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Alla riunione hanno partecipato anche il leader della Lega Umberto Bossi ed il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli.

Proprio Bossi ha spiegato in maniera lapidaria che la maggioranza non può rischiare che il provvedimento non passi: “Meglio essere sicuri”. La fiducia verrà posta sulla risoluzione di maggioranza che recepisce in tutto la relazione che sarà svolta dal ministro Roberto Calderoli. Il Senato ha approvato il provvedimento mercoledì 23 febbraio.

La decisione della fiducia sarebbe stata presa, scrive Repubblica, in un vertice tra Berlusconi, Tremonti e i vertici leghisti. Durante l’incontro gli esponenti del Carroccio avrebbero chiesto di accelerare l’iter del confronto a Montecitorio. Il ministro Calderoli, infatti, aveva già nei giorni scorsi avvertito che nel caso le opposizioni avessero presentato proprie risoluzioni si sarebbe reso necessario il voto di fiducia.

Il voto di fiducia sbloccherà l’iter del decreto legislativo sul fisco municipale che era stato bloccato nella bicamerale sul federalismo, dove il voto di favorevoli e contrari era finito in parità, sollevando poi alcune perplessità procedurali da parte del Quirinale.

Nella prima fase di applicazione del decreto attuativo del federalismo fiscale sul fisco comunale, e in attesa dalla determinazione dei dati locali su questo punto ”l’assegnazione dell’Iva (per la quale è prevista una compartecipazione per i Comuni), verrà fatta su base regionale suddivisa per il numero degli abitanti per Comune”. Lo ha spiegato il ministro della Semplificazione, Calderoli, parlando in Aula alla Camera e sottolineando che ”il governo si impegna fin da ora a garantire che il meccanismo sia progressivo”, e dunque, per quanto riguarda i Comuni e la determinazione dell”Iva comunale’, ”l’adeguamento delle capacità amministrative non potrà che essere graduale”.