Fiat, l’assemblea degli azionisti approva lo scorporo: nasce Fiat Industrial

Pubblicato il 16 Settembre 2010 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA

Sergio Marchionne

L’assemblea degli azionisti della Fiat ha approvato, a larga maggioranza, lo spin off che dà vita a due gruppi, Fiat e Fiat Industrial.

”Continuiamo a credere nella possibilità di portare avanti Fabbrica Italia. Stiamo lavorando con le parti sociali per realizzare questo progetto”: ha affermato l’ad della Fiat, Sergio Marchionne, durante l’assemblea degli azionisti che ha approvato la scissione.

”Il problema Pomigliano – ha detto – è sostanzialmente risolto e, sulla base dell’accordo raggiunto con i sindacati che hanno appoggiato l’iniziativa, abbiamo iniziato gli investimenti. La vettura sarà prodotta entro il 2011, l’impegno sarà mantenuto”. Marchionne ha ricordato che nella fabbrica campana ”non sono mai state prodotte più di 200mila vetture e questo era l’unico modo per garantire a 5 mila persone un futuro. E’ offensivo chi non si rende conto dell’impegno Fiat”.

”Il primo aumento dal 20 al 25% in Chrysler sarà legato al lancio della Cinquecento. Quindi tecnicamente potrebbe essere quest’anno o al massimo all’inizio dell’anno prossimo”, ha aggiunto Marchionne durante la conferenza stampa. ”Gli altri due aumenti per arrivare al 35% – ha aggiunto – avverranno entro il prossimo anno. Ci stiamo lavorando, abbiamo rispettato tutti gli accordi con il Tesoro”.

Rispondendo su un possibile interesse della Volkswagen per l’Alfa Romeo, Marchionne ha fatto sapere che ”Continuiamo a confermare l’impegno per la Grande Alfa anche grazie alla possibilità che si è aperta sul mercato americano. E’ un impegno serio – ha aggiunto – continua e c’è. Se qualcuno ha bussato per l’Alfa? Non io, chi ha bussato ha bussato, ma non e’ stata la Fiat. Quello che fa la Volkswagen non sono affari nostri”.

La Fiat starebbe inoltre trattando per riacquisire il 5% della Casa di Maranello in mano agli sceicchi di Mubadala, il fondo sovrano di Abu Dhabi. ”Stiamo cercando di trovare una soluzione che dia alla Fiat la possibilità di tornare a controllare il 90% della Ferrari, che è la nostra posizione storica”.

”Dobbiamo trovar un modo creativo – ha aggiunto – per tenere Mubadala coinvolta nell’azienda, senza andare ad intaccare il 90% della Fiat. Dobbiamo tenerli collegati al sistema e dare la possibilità alla Fiat di gestirla. In effetti loro non stanno interferendo minimamente nella gestione della Ferrari e quindi non è questo il problema. Quando era stata fatta quell’operazione avevamo bisogno di supporto finanziario, ora non più”.