Fiat. Elkann: “Avrei voluto che ci fosse stato mio nonno”

Pubblicato il 20 Aprile 2010 - 16:40 OLTRE 6 MESI FA

John Elkann

«Mi avrebbe fatto piacere ci fosse stato mio nonno». John Elkann, designato oggi presidente della Fiat dopo le dimissioni di Luca Cordero di Montezemolo, rivolge il primo pensiero ufficiale a suo nonno Gianni Agnelli in quelli che sono giorni «importanti per la Fiat e per me». «Sono molto orgoglioso e felice di questo – afferma Elkann – e riconoscente alle tante persone che in questi anni mi hanno aiutato e sostenuto. Anche alla mia famiglia per la fiducia che mi ha accordato».

Sull’eventualità di un maggiore coinvolgimento di Andrea Agnelli nel gruppo, John Elkann ha ricordato che «è consigliere della Fiat, di Exor, è molto vicino alla vita dell’azienda, i rapporti personali tra noi sono molto buoni». Per il neopresidente (la sua nomina effettiva sarà nel cda di domani mattina) la concentrazione delle tre cariche di presidente della Fiat, di Exor e dell’accomandita non è una novità: «Il mio trisnonno – spiega – aveva tutti i ruoli, anche se l’accomandita non esisteva ancora. Mio nonno era presidente dell’accomandita, dell’Ifi e della Fiat».

E sulla ristrutturazione interna che ci sarà con il suo ingresso come presidente in Fiat, Elkann puntualizza: «Non ci saranno vicepresidenti». Il neopresidente  ha poi detto che Marchionne entrerà nell’accomandita di famiglia. «Mia zia Maria Sole ha dimostrato grande stima per Marchionne, stima che condividiamo tutti. Anche se oggi la tendenza nella famiglia è avere un’accomandita con sempre più familiari».

Tabù, durante la conferenza stampa convocata per annunciare le dimissioni di Montezemolo, invece l’argomento Juventus. Elkann dribbla le domande calcistiche e con cortesia chiede ai giornalisti di non parlare di calcio: «Preferirei oggi e domani evitare domande sul tema della Juventus».